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19 Novembre 2019 alle 10:12 #51883albertoPartecipante
è vero Alessandro, “la politica si occuperà di te”.
Però esiste anche la RIBELLIONE a quello che ti viene imposto.
Forse in questo paese un pò di ribellione ci vorrebbe.
19 Novembre 2019 alle 11:54 #51884alebiffi86PartecipanteAlberto, è un discorso che approvo dalla prima all’ultima parola e siccome il tuo parlare è supportato da fatti,esperienza ed anni di attività in tutta Italia, venire all’incontro e porre la questione in questi termini può dare un contributo ad arginare tanti discorsi che invece non hanno una base logica, concreta e di rispetto reciproco
19 Novembre 2019 alle 11:59 #51885alebiffi86Partecipante..ma infatti io sono per ribellarmi! vorrei solo andare là per mettere in chiaro le cose, in modo tale che se un domani qualcuno spitta “ascolta il silenzio” ad un metro, poi non si potrà scandalizzare se il giorno dopo vado su con un flessibile a batteria e taglio tutto
16 Dicembre 2019 alle 13:00 #51897alebiffi86PartecipanteAllora ragazzi, ecco un piccolo report sulla serata di ieri che si è svolta al crazy center di Prato;
come da programma l’evento è stato diviso in due parti: una “riunione a porte chiuse” dalle 17,30 circa sino alle 20.00, cena e poi la proiezione del bel video di Ezio con domande a seguire; sicuramente, a prescindere da tutto il resto, è stata una gran bella serata dove si è discusso di montagna tra amici ed il livello del dibattito si è mantenuto alto, senza scadere in polemiche od innalzare troppo i toni; ringrazio tanto Ezio Marlier per la sua presenza, mi ha fatto una gran bella impressione, è un tipo davvero simpatico e alla mano, molto ironico e a mio avviso persona di cuore con una esperienza enorme; un ringraziamento doveroso anche al Ticci per aver offerto la serata e messo a disposizione quella struttura della Madonna che è il crazy center; ho molto apprezzato l’ambiente soprattutto per l’ottimo bar/ristorante interno che ha fornito a tutti la materia prima per una discussione rilassata (l’alcool ).
L’unica nota dolente è il fatto che fossimo davvero in pochi(alla sola riunione), circa una dozzina compreso Ezio; questo ha di fatto impedito di arrivare ad una conclusione concreta visto che mancavano molti personaggi di spicco dell’alpinismo Apuano che avrebbero potuto dire la loro; se ci sarà l’interesse faremo altri incontri sperando in una maggiore affluenza. Nonostante ciò si è tentato comunque di arrivare a stendere una “linea guida” (da notare le virgolette!), cosa non facile visto che spesso durante il dibattito siamo andati un po’ fuori tema; fortunatamente erano presenti anche Giancarlo Polacci della Monteforato e la Silvia Petroni, che hanno un’attività di apertura veramente notevole e sono stati forse rappresentativi di una parte del pensiero della nostra comunità alpinistica; io (che in fin dei conti ho lanciato l’idea di fare questo incontro) forse c’entravo come i cavoli a merenda visto le tre vie in croce che ho aperto ; concludendo, verso la fine del dibattito ho voluto cercare di uscire da quella stanza con qualcosa di concreto e quindi ho posto la questione in maniera netta: la mia domanda è stata se sul fatto di NON ritoccare (specialmente a suon di trapano) le vie già esistenti (vecchie o recenti che siano) fossimo tutti d’accordo e con mio sollievo in effetti lo eravamo tutti; per dovere di cronaca devo dire che Cristiano Virgilio in realtà era l’unico in disaccordo su questo punto (almeno parzialmente) ma in modo molto democratico e senza nessuna polemica ha detto che si atterrà alla maggioranza (sottolineo che eravamo quattro gatti per cui quello che è uscito fuori ieri sera vale in realtà ben poco..è stato un primo passo al quale dovrebbero seguirne altri con una partecipazione maggiore di persone); per quanto riguarda la possibilità di nuove aperture moderne (con uso dei fix per intenderci), anche qui eravamo sostanzialmente daccordo ma si è parlato di piccoli settori ben selezionati (ancora da delineare con precisione) ove fare una sperimentazione in stile Flambeau (giusto per rendere l’idea), per permettere a chi vorrà di cimentarsi su difficoltà alte/molto alte senza rischiare eccessivamente; dal mio punto di vista è un compromesso accettabile e come ha suggerito qualcuno telefonicamente da oltre alpe può essere utile a far sfogare qualche prurito evitando così una espansione capillare dei fix (sulla quale comunque nessuno era fortunatamente d’accordo); ci tengo a precisare che in tutto questo Ezio ha detto la sua in maniera assolutamente disinteressata e non aveva alcuna intenzione proselitistica, anche perchè lui abita sul Monte Bianco..che gli frega di propagandare i fix qui da noi? nulla infatti!
Abbiamo poi proseguito con la proiezione del bel film di Ezio( e qui l’affluenza è stata notevole per fortuna!) che sostanzialmente ha fatto un breve excursus di quella che è stata tutta la sua attività di alpinista e ghiacciatore, dalle salite nostrane sul Bianco alle spedizioni in Canada e Pakistan; lui è stato un vero protagonista dell’evoluzione della scalata su ghiaccio e ha visto nascere in diretta lo stile total dry ed il misto estremo (tra l’altro nel video non si parla neppure dell’attività moderna al Flambeau e altre zone); il video è bello, ricco d’immagini e storia ed ha uno stile molto azzeccato anche nel montaggio: la qualità delle riprese inizialmente è bassa (parliamo di vecchi VHS riadattati e digitalizzati), in linea con i mezzi tecnologici dell’epoca e via via aumenta con l’avvicinarsi (a livello temporale) del film ai tempi attuali; ho apprezzato molto anche lo stile di narrazione e le musiche, fanno capire quanto Ezio sia innamorato delle sue montagne come noi delle nostre!
Speriamo in un inverno decente per portarlo a scoprire le meraviglie del nostro ghiaccio salato.
Ancora un ringraziamento a tutta la banda, a presto
17 Dicembre 2019 alle 13:36 #51906CimaPartecipanteDai, speriamo che tuto vada avanti pacificamente!
20 Dicembre 2019 alle 00:52 #51916massimoginesiPartecipantedavvero singolare che qualcuno decida di trapanare o gestire cose che sono di tutti…
anyway, concordo con Alberto, in scozia spit non ce ne sono e la gente va da trent’anni su roba pulita, gestendosi la faccenda in proprio e, soprattutto, lasciando il campo di gioco pulito agli altri (compreso le generazioni successive).
che senso ha chiodare a spit itinerari invernali? c’è bisogno di addomesticare sempre tutto?
peraltro qualcuno può decidere di piantare spit ovunque e qualcuno può decidere di toglierli…
MG
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