Il fine settimana piovoso ci ha costretto a annullare l’uscita prevista ma un’intuizione dell’ultimo minuto e le ferie di Marco mi permettono di provare un’uscita alternativa. Marco non è ancora stato su un 4000 per cui propongo di andare alla Punta Gnifetti e alla Punta Zumstein. L’arrivo a Stafal mi vede molto scarico, mentalmente e fisicamente; le poche ore di sonno degli ultimi mesi (anni?) iniziano a pesare. Decido di andare con la funivia come Marco mentre avrei voluto salire a piedi come l’anno scorso. Questo mi butta parecchio giù: i progetti estivi sono ambiziosi ma senza voglia e testa è dura. L’innevamento è notevole e arriviamo alla Capanna Gnifetti tra nevischio e nubi. La notte scorre abbastanza bene per me, meno per Marco che non dorme. Sveglia alle 3.50, colazione con molta calma e preparativi ci fanno uscire alle 5.15. E’ un’alba serena, con un po’ di vento che poi aumenta facendo scendere la temperatura percepita ben al di sotto dei -4. Andiamo su molto bene e Marco regge la prova dell’alta quota; il colle del Lys è una bella conquista ma da qui in poi iniziano i problemi con Marco un po’ in affanno. L’arrivo alla Punta Gnifetti e alla Capanna Margherita è frutto della sua determinazione e voglia. Abbiamo impiegato quattro ore circa: non male. La Punta Zumestein è a portata di mano e da solo salgo veloce la cresta, breve ma decisamente esposta e ripida in un passaggio, con un divertente salto finale su ghiaccio e roccia. Il panorama da qui è incredibile: ho fatto bene a scacciare la pigrizia e a provare. La discesa è più lenta: scendo il salto in compagnia di una cordata che gentilmente mi offre la corda per il passaggio. Sulla cresta però uno di loro va in crisi e, legato soltanto alla loro guida, si siede un paio di volte per riprendersi. Noi aspettiamo tutti seduti: la cresta è davvero stretta e qualche maleducato che vuole salire sbraita per mettergli fretta ma la guida li riconduce alla ragione in pochi secondi. Il ritorno è lento e il caldo arriva prima dell’arrivo alla Capanna Gnifetti. Le sensazioni sono strane: mi viene voglia di lasciar perdere tutti i progetti e le idee per l’estate; mi sento lontano da casa e vorrei essere lì. Questa due giorni ha confermato le emozioni che provo da un po’ di tempo circa la montagna, ovvero tensione e pesantezza e più che dispiacere provo quasi sollievo. Vedrò cosa mi riserva il destino.