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30 Agosto 2012 alle 17:31 #15849albertoPartecipante
STR scritto:
Le dolomiti sono famose in tutto il mondo per le loro pareti vertiginose e sono diventate un’attrazione turistica. Per questo sono invase da strade, moto, turisti e impianti da sci. In estate le ferrate sono lunghi serpenti umani, in inverno le piste gremite.
Le pareti sono (quasi) salve perch? servono da mirabile sfondo alle attivit? turistiche.
Gli alpinisti le considerano il loro regno perch? su di esse sono state scritte grandi pagine di alpinismo.
Le Apuane sono altrettanto famose per il marmo. Sono invase di cave, strade di cava e ravaneti.
Senza le cave non esisterebbero le strade che portano fin sotto (e spesso sopra!) le pareti, cos? spesso usate dagli alpinisti. I pastori e i contadini, che per secoli hanno strappato faticosamente di che vivere ad una terra certo non generosa, hanno da tempo lasciato questi monti su cui il turismo non ? mai arrivato. Le apuane fanno da sfondo alle coste della Versilia. Tuttalpi? incuriosiscono qualche bambino che chiede ai genitori se tutto quel bianco sulle cime ? neve. Quelli che passano e sono passati, alpinisti, speleologi o escursionisti, hanno sempre lasciato poco: al pi? qualche chiodo o qualche cartaccia. Perch? sulle apuane si viene in giornata. Si parcheggia l’auto, ci si sdegna per i parchimetri di campocatino e del piglionico, si sale, si scende e si cena a casa, o al massimo per strada.…monti su cui il turismo non ? mai arrivato…
per certi versi ? un p? strano. A due passi, sulla costa il turismo versiliese ? stato da sempre un punto di riferimento. Certamente non sempre positivo…..
Su questi monti, che son li a 2 passi invece nulla!! eppure ci son passati anche alpinisti e visitatori famosi.
certamente lo sviluppo del turismo non sempre ? positivo, vedi certe cittadine versiliesi,tipo Pietrasanta, che si sono del tutto o quasi snaturate. Bisogna far divertire i russi che portano soldi….
Per? la proposta di sviluppare il turismo a discapito delle cave, potrebbe essere un’alternativa che potrebbe suonare bene all’orecchio di certi….personaggi politici e non … molto sensibili dove girano soldi e potere.
31 Agosto 2012 alle 00:07 #15853AnonimoOspiteNon si pu? per? dire che i cavatori siano dei biechi sfruttatori insensibili al fascino delle montagne… o almeno, non tutti, visto che, almeno mi sembra di ricordare, Elso Biagi era un cavatore di Forno (se mi sbaglio correggetemi!).
E’ che in montagna la vita ? dura, qui come sulle dolomiti. In dolomiti hanno trovato che il turismo poteva rendere qualcosa e l’hanno sfruttato. In Apuane hanno scoperto il marmo e l’hanno sfruttato. Non c’? una grande differenza.
L’impatto ambientale e paesagistico del turismo non ? da sottovalutare: basti pensare agli impianti di risalita ed alle piste! E’ vero che poi ci si fa crescere un bel pratino sopra… ma una pista si apre comunque a suon di ruspe!L’industria del marmo non finisce con l’estrazione di cava. Non si deve solo considerare le 10 persone che lavorano ad una cava ma anche i camionisti che trasportano, le segherie che tagliano, i marmisti che lavorano il prodotto grezzo, le societ? di importazione ed esportazione…
Il marmo da da mangiare ad un sacco di gente.
L’industria del marmo ? gi? in moto da 2 secoli, l’estrazione da 2 millenni. Ci sono stati periodi di sviluppo e periodi di crisi (vedi la fine della lizzatura), ma ha sempre dato da lavorare.
Certo, cavare il marmo implica un forte impatto ambientale (e sopratutto, che ? quello che interessa ai pi?, paesagistico).
Il turismo da solo non ? un’alternativa e non ? la salvezza. E in Apuane sarebbe necessario ricostruire un tessuto sociale territoriale che ormai ? in gran parte disgregato e sfilacciato.31 Agosto 2012 alle 00:45 #15854albertoPartecipanteSTR scritto:
Non si pu? per? dire che i cavatori siano dei biechi sfruttatori insensibili al fascino delle montagne… o almeno, non tutti, visto che, almeno mi sembra di ricordare, Elso Biagi era un cavatore di Forno (se mi sbaglio correggetemi!).
E’ che in montagna la vita ? dura, qui come sulle dolomiti. In dolomiti hanno trovato che il turismo poteva rendere qualcosa e l’hanno sfruttato. In Apuane hanno scoperto il marmo e l’hanno sfruttato. Non c’? una grande differenza.
L’impatto ambientale e paesagistico del turismo non ? da sottovalutare: basti pensare agli impianti di risalita ed alle piste! E’ vero che poi ci si fa crescere un bel pratino sopra… ma una pista si apre comunque a suon di ruspe!L’industria del marmo non finisce con l’estrazione di cava. Non si deve solo considerare le 10 persone che lavorano ad una cava ma anche i camionisti che trasportano, le segherie che tagliano, i marmisti che lavorano il prodotto grezzo, le societ? di importazione ed esportazione…
Il marmo da da mangiare ad un sacco di gente.
L’industria del marmo ? gi? in moto da 2 secoli, l’estrazione da 2 millenni. Ci sono stati periodi di sviluppo e periodi di crisi (vedi la fine della lizzatura), ma ha sempre dato da lavorare.
Certo, cavare il marmo implica un forte impatto ambientale (e sopratutto, che ? quello che interessa ai pi?, paesagistico).
Il turismo da solo non ? un’alternativa e non ? la salvezza. E in Apuane sarebbe necessario ricostruire un tessuto sociale territoriale che ormai ? in gran parte disgregato e sfilacciato.senza dubbio il turismo in Dolomiti ha intaccato l’ambiente: strade, piste da sci, impianti di risalita, alberghi, rifugi. Insomma di tutto e di pi? per fare divertire la gente, d’estate e di d’inverno.
Questo sopratutto in valli come la val Gardena, la Val di Fassa, la Val Badia. Mentre le Dolomiti Bellunesi, dove c’? appunto il Parco delle Dolomiti Bellunesi, oppure le Feltrine, le Pale di San Martino o le Pale di San Lucano, l’ambiente ? decisamente pi? integro e in alcune zone direi selvaggio. Vedi i Monti del Sole, oppure la Schiara con la Val de Piero, ect.
Perch? luoghi non adatti allo sci.Non sono proprio d’accordo che una pista da sci , sia come una cava, oppure una strada di arroccamento.
Un impianto di risalit? si pu? sempre smontare, su una pista da sci si possono sempre ripiantare alberi.
Mentre la vedo dura ripristinare le Cervaiole, oppure le cave del Corchia , ect.
La vedo dura cancellare la strada di arroccamento che da passo Croce taglia la parete ovest del Corchia e sale alla cava sotto la vetta.
Quelle ferite li rimarr?nno sempre.la roccia portata via non potr? essere ripristinata.
Basta andare a Biforco, oppure a Renara e guardarsi intorno per rendersi conto di quello che ? stato fatto di quello che ? stato portato VIA!!
La vedo dura ripristinare.Se si va a risalire i ravaneti si trova di tutto e sopratutto raba che li non ci dovrebbe essere!!
Certamente la storia dell’estrazione del marmo fa parte della cultura apuana. Per? oggi si assiste a una escavazione/estrazione selvaggia.
I camion che vengono gi?, e io li vedo tutte le sante mattine!! non portano solo blocchi ma anche detrito che viene macinato per impieghi vari.
Quindi non c’? solo un uso nobile .
Molto materiale viene usato per fare materiale da riempimento in campo edilizio e stradale. Per non parlare poi del carbonato di calcio.Chiaramente il marmo alimenta tutta una economia : dall’estrazione alla lavorazione nei laboratori di segagione ed artistici . Ma molti laboratori e segherie lavorano anche materiale che viene dall’esterno e non dalle Apuane.
Senza dubbio il turismo ha il suo prezzo, non ? la salvezza, ma pu? essere un’altra possibilit?.
Il turismo marinaro ? stata per qualcuno un’altra possibilit?, anche piuttosto ricca.
Anche il turismo montano pu? essere un’altra possibilit
31 Agosto 2012 alle 00:47 #15855alebiffi86PartecipanteSTR scritto:
Non si pu? per? dire che i cavatori siano dei biechi sfruttatori insensibili al fascino delle montagne… o almeno, non tutti, visto che, almeno mi sembra di ricordare, Elso Biagi era un cavatore di Forno (se mi sbaglio correggetemi!).
E’ che in montagna la vita ? dura, qui come sulle dolomiti. In dolomiti hanno trovato che il turismo poteva rendere qualcosa e l’hanno sfruttato. In Apuane hanno scoperto il marmo e l’hanno sfruttato. Non c’? una grande differenza.
L’impatto ambientale e paesagistico del turismo non ? da sottovalutare: basti pensare agli impianti di risalita ed alle piste! E’ vero che poi ci si fa crescere un bel pratino sopra… ma una pista si apre comunque a suon di ruspe!L’industria del marmo non finisce con l’estrazione di cava. Non si deve solo considerare le 10 persone che lavorano ad una cava ma anche i camionisti che trasportano, le segherie che tagliano, i marmisti che lavorano il prodotto grezzo, le societ? di importazione ed esportazione…
Il marmo da da mangiare ad un sacco di gente.
L’industria del marmo ? gi? in moto da 2 secoli, l’estrazione da 2 millenni. Ci sono stati periodi di sviluppo e periodi di crisi (vedi la fine della lizzatura), ma ha sempre dato da lavorare.
Certo, cavare il marmo implica un forte impatto ambientale (e sopratutto, che ? quello che interessa ai pi?, paesagistico).
Il turismo da solo non ? un’alternativa e non ? la salvezza. E in Apuane sarebbe necessario ricostruire un tessuto sociale territoriale che ormai ? in gran parte disgregato e sfilacciato.E quindi? che si f?? ? giusto lasciare che continuino a distruggere queste montagne perch? tanto non c’? il tessuto sociale per costruire un economia alternativa? ti dir? come la penso fino in fondo rischiando di essere molto impopolare: io credo che quando un bene ? di tutti (e le montagne sono convinto che siano di tutti) non ? possibile che una parte della popolazione ne usufruisca a scapito degli altri; mi spiego meglio: se attraverso l’industria del marmo si d? da lavorare mettiamo caso anche ad un milione di persone ma nel frattempo si distruggono le montagne,il fatto di creare molti posti di lavoro perde totalmente d’importanza perch? stiamo demolendo un bene che deve essere fruibile DA TUTTI e quindi da un numero ben pi? elevato di un milione; per cui non me ne frega una mazza di quante persone sono impiegate nel circuito del marmo…fosse per me sarebbero disoccupati da domattina perch? non possono campare distruggendo quello che ? anche mio e tuo!!!!!
? come se un tot di persone iniziassero a portarsi via un pezzetto al giorno del David di Michelangelo adducendo come motivazione che devono venderne i pezzi per ricavarci da vivere…come reagiresti ad una cosa del genere?? ti scandalizzeresti perch? non sarebbe giusto distruggere un opera che appartiene all’umanit? intera per l’interesse di pochi.
Ora io penso che con le Apuane sia la stessa cosa: queste montagne sono un opera incredibile solo che sono uscite dalle mani di madre natura e non da quelle dell’uomo ma vale lo stesso principio del David: sono di tutti e per tutti e non ? possibile distruggerle per dare da lavorare nemmeno ad un miliardo di persone!!
Per cui a me non frega proprio nulla di quante famiglie mangiano con l’indotto del marmo..che vadano ad impiegarsi nell’edilizia!
io avr? anche una visione estrema della questione ma per me la soluzione ? unica: chiudere le cave o almeno chiudere quelle che lavorano spudoratamente (e illegalmente) nel cuore del parco (sella,corchia,focolaccia,serenaia,sagro,ecc…).31 Agosto 2012 alle 00:55 #15856albertoPartecipanteun’altra cosa vorrei dire.
Non vorrei che per "qualcuno"….ci fosse una Toscana di serie "A" vedi zone Chianti , Sienese.
E una Toscana di serie "B" vedi appunto Massa-Carrara e Alta Versilia.
Dove i rispettivi paesaggi possono essere trattati ben diversamente. E tutto questo avallato da "qualcuno"…..
31 Agosto 2012 alle 01:52 #15857AnonimoOspite….
http://www.youtube.com/watch?v=W1iLnIiOM2Qle cave tolgono qualsiasi possibilita’ nel prossimo futuro e alle prossime generazione :evil:
31 Agosto 2012 alle 02:21 #15858albertoPartecipantedani scritto:
….
http://www.youtube.com/watch?v=W1iLnIiOM2Qle cave tolgono qualsiasi possibilita’ nel prossimo futuro e alle prossime generazione :evil:
La pista da sci, la seggiovia, l’albergo. Certo tutto ? impatto ambientale ma c’? una certa differenza e il filmato mi sembra molto chiaro e che ci sia poco da obbiettare.
Toscana di serie "B" dove tutto ? permesso.
Le vecchie cave e le vecchie lizze i vecchi cavatori e lizzatori, oramai appartengono a un modo scomparso quasi mitico.
Ora ? l’epoca del DEPREDARE, DISTRUGGERE e nel filmato si vede bene.
31 Agosto 2012 alle 05:34 #15866fabrizioAmministratore del forumQuesto ? quello che riescono a fare le amministrazioni locali!
http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2012/08/14/news/pania-stangata-sulla-gita-per-colpa-della-segnaletica-1.5548066?fb_action_ids=3631363949230&fb_action_types=og.recommends&fb_source=other_multiline&action_object_map={%223631363949230%22%3A10151108150239738}&action_type_map={%223631363949230%22%3A%22og.recommends%22}&action_ref_map=[]N-O-T-E-V-O-L-E! :evil:
31 Agosto 2012 alle 06:52 #15868lascoPartecipanteL’argomento ? spinoso, da qualsiasi parte lo si guardi puzza,ci sono i soldi di mezzo e quando ci son quelli son dolori .Secondo me bisognava seminare prima e cercare di raccogliere poi mi spiego il turismo non te lo puoi inventare in una stagione devi colitivartelo negli anni ,lavorarci perderci tempo seminare ieri per raccogliere domani ,troppo complicato non ? nella mentalit? di noi Italiani tutto e subito con le cave ? pi? facile si raccoglie oggi si riscuote domani ,stava ha chi per un voto aveva promesso tante cose, non credo sia possibile chiuderle perch? forse ci sar? anche uno sceicco arabo che le terra piu per i suoi "usi"personali ma c? anche il mio amico di Vagli che ci ha allevato 2 figlioli bisognava cercare di limitare i danni piano piano ridurre i siti per dare tempo ha chi ci vive di cambiare sistema invece n? anzi ci si inventa nuovi sistemi per guadagnare pi? facile portare la massa in spiaggia piuttosto che su un sentiero .Ci son cresciuto su questi monti e mi f? male vedere queste cose qualche manifestazione l? pure fatta, poche ,forse avrei dovuto combattere di pi? ma ora vedo i bruschi e non piu i travi contro il denaro non c? niente da fare .Ciao
31 Agosto 2012 alle 11:05 #15869AnonimoOspiteStanotte cercando informazioni sulle cave mi sono imbattuto nella puntata di report "la banda del buco",
se non ho capito male alla fine una tonnellata di marmo costa in media 3 euro… :sick:. Devo aver capito male :evil:
inoltre mi hanno colpito altre cose:
– si paga 7 euro e si vende 2000 euro a tonnellata…
– in caso di violazioni la multa e’ 1000 euro.E questo la dice lunga su quanta paura possono avere in caso di violazioni, ma non e’ un disastro ambientale… non esiste una legge in cui le cave non possono essere sopra 1600 per rischio idrogeologico?
cito le parole della Galbanelli
"
Il sindaco, subito dopo la nostra trasmissione, ha aperto una trattativa con i cavatori per aumentare le tasse sul marmo da 13,5 euro a 37,50 euro a tonnellata estratta, naturalmente i cavatori non ne vogliono sapere, vedremo chi la spunta….."per chi fosse interessato a capire meglio
banda del buco Report
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f79f1d33-ede0-4d19-a6e8-04b2f2947963.htmlaggiornamento della puntata del 3/04
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-e58c9317-a409-45cd-b41e-f61c57d8e409.html?refresh_ceaggiungo il link per il pdf della puntata
http://www.report.rai.it/dl/docs/1304426486392Microsoft_Word_-_la_banda_del_buco_ok_pdf.pdf31 Agosto 2012 alle 17:37 #15871albertoPartecipantela scena di quello sperone di roccia che viene fatto esplodere ? veramente emblematica di quanto certi cavatori….sono affascinati dalla misticit? della montagna.
Non mi si verr? mica a dire che dal materiale ricavato da quella esplosione ci sono state fatte le statue nei laboratori degli scultori.
Questo materiale ? stato raccolto e macinato ben bene per ben altri usi.
basta andare a vedere in certe cave. Ci sono dei macchinari , che macinano tutta la roccia che le pale e le ruspe ci gettano dentro. Sotto ci sono i camion che vengono subito caricati e portano via.31 Agosto 2012 alle 23:42 #15876AnonimoOspitenon so chi e’ riuscito a vederlo tutto , ma l’intervista con il sindaco e quella con l’associazione industriali fa capire bene la situazione.
Il paradosso e’ che il comune sta investendo 130 milioni di euro per costruire una strada (7,5 KM di cui 6 km in galleria) per unire le cave direttamente con autostrada e porto, da l’altra il comune chiede piu’ soldi e l’associazioni gli trasciano in tribunale…per chi si voleva fare un idea di quanto lavorano danno le cave.
BERNARDO?IOVENE???FUORI ?CAMPO?
Le?cave?danno?lavoro?a?1000?persone?con?l?indotto?si?arriva?fino?ad?8000,?con?un?buon?governo?
ci? sarebbe? ricchezza? per? tutti,? visto? il? successo? del?marmo? di?Carrara.? Anche? rispettando? la?
legge,?che?prevede?il?ripristino?delle?cave?dismesse?e?non?l?abbandono?al?degrado.?una parte dell’intervista tra IOVENE (report) e l’associazione degli industriali di Carrara
BERNARDO?IOVENE
Vi?siete?un?po??abituati?a?fare?quello?che?volete?perch??insomma…?
ANDREA?BALESTRI ???ASSOCIAZIONE?INDUSTRIALI ?CARRARA
Beh? ?? un? po?? eccessivo? quello? che? vogliamo,? quello? che? vogliamo? ?? eccessivo.? Senta?
culturalmente? stanno? succedendo? dei? cambiamenti? epocali,? se? lo? vediamo? nel? lungo? periodo?
pensi?che?nel?1700?quando?si? inizia?a?regolare?con?gli?Estensi?sono?concessioni?perpetue?e?lo?
sono?state?cos??fino?praticamente?al?1995?da?un?punto?di?vista?culturale?cio?…?
BERNARDO?IOVENE
Dal?700?al?1995.?
ANDREA?BALESTRI ???ASSOCIAZIONE?INDUSTRIALI ?CARRARA
Erano?di?diritto?perch?,?la?legge?mineraria?del?27…?
BERNARDO?IOVENE
Ecco?perch??siete?abituati?a?fare?quello?che?volete…?
ANDREA?BALESTRI ???ASSOCIAZIONE?INDUSTRIALI ?CARRARA
Beh,?adesso?aspetti…..?
BERNARDO?IOVENE???FUORI ?CAMPO?
Sta?di?fatto?che?il?comune?lascia?le?cave?in?mano?alle?famiglie?di?sempre,?con?concessioni?che?si?
rinnovano?automaticamente?ogni?29?anni.?Al?comune?pagano?un?canone?sul?marmo?estratto.?la domanda e’: "siamo veramente sicuri che non si stanno arricchendo in pochi a discapisco della salute delle persone e di un disastro ambientale?"
1 Settembre 2012 alle 03:10 #15877albertoPartecipanteILVA di Taranto : qualcuno si arricchisce, una citt? lavora e vive ma tanti si ammalano per le polveri dell’ acciaieria.
ETERNIT a Casale Monferrato : qualcuno si ? arricchito, una cittadina ha lavorato ma molti sono morti e altri moriranno di cancro al polmone per le fibre di amianto respirate.
Intere famiglie sterminate.
Nel 2020 a Casale Monferrato ci sar? il picco di MORTI di cancro .Possibile che non si possa lavorare diversamente?
Andate a vedere quello che c’? buttato nei ravaneti, quello che c’? abbandonato nelle cave chiuse .
Presidente del Parco, guardie del Parco, Corpo Forestale dello Stato, Magistratura, ARPAT, Sindaci che dovrebbero preoccuparsi anche della salute pubblica, Assessore alla Sanit? della Regione Toscana….insomma tutta gente pagata e anche STRAPAGATA per il bene e la salute di tutti noi…..
DOVE SIETE?????
1 Settembre 2012 alle 08:57 #15879AnonimoOspiteSono d’accordo con te, "l’ILVa inquina, uccide ma crea posti di lavoro, allora bisogna difenderla", io credo che queste equazioni non siano pi? possibili, non credo che la salute di un territorio, di una citt? e di un popolo possa essere meno importante del lavoro. Il lavoro ci vuole ma deve essere rispettoso dell’ambiente e dei lavoratori, altrimenti non ? produttivo, perch? lascia dietro di s? dei danni (quantificabili anche in euro volendo) maggiori dei guadagni, guadagni che per di pi? incassano solo pochi eletti e danni che paga la collettivit?, e questo non ? economico.
Mi spiego meglio, se una cava produce un guadagno per dieci operai (stipendio) e per un imprenditore (utile) ma lascia dietro di s? dei danni superiori alla somma dei guadagni (danni che paga la collettivit?, in termini di salute o di ripristini) allora quell’attivit? non ? produttiva, ? in perdita, e la perdita grava totalmente sui cittadini, E QUESTO NON ? ECONOMICO PER TUTTI NOI!3 Settembre 2012 alle 08:31 #15888nonnoPartecipanteVOGLIA DI VECCHIO
Cera una volta (cos? iniziavano le favole) uomini che andavano a togliere il pericolo sulle pareti che sovrastavano le nostre cave di marmo, le ?tecchie? e per questo si chiamavano ?tecchiaioli?; figura di tutto rispetto nelle cave perch? con il loro togliere sassi pericolanti dalle pareti rendevano il lavoro, di chi stava nel piazzale della cava,molto pi? sicuro.
Anno dopo anno questi uomini sono diventati vecchi o almeno quelli che ci sono riusciti e hanno lasciato il posto a giovani (che ora poi tanto giovani non lo sono pi? e alcuni proprio non ci sono pi?).
La modernizzazione, quella cosa cio? che rende tutto pi? frenetico, ? arrivata con passi da gigante anche sulle nostre montagne rendendo il lavoro nelle cave molto simile a un gran caos a discapito di quel ritmo cadenzato del vecchio cavatore che del monte aveva rispetto.
Il fatto sta che tutta questa tecnologia si ? arrampicata anche sulle tecchie e il lavoro del tecchiaiolo ? diventato un po? pi? tecnico e usa materiali testati che danno garanzie,ad esempio corde da speleologia e materiali che si usano anche in montagna ma sapete perch? ? perch? quei giovani di cui si parlava prima, si quelli che avevano preso il posto dei vecchi tecchiaioli, erano ragazzi che andavano in montagna (qualcuno lo fa ancora oggi) e quello per loro anche se si fanno pagare non ? un vero lavoro ma una passione e credetemi, quando sono sulla tecchia parlano con il marmo.
E , mentre tutti vengono aiutati (sar? vero ?) da quelle diavolerie computerizzate, il tecchiaiolo usa ancora il suo vecchio paletto per far leva sulle masse pericolanti (avvolte vere frane ) e fatica ancora come il suo antenato, tanto ? che io, alla soglia dei cinquanta, avvolte stanco, mi chiedo se sar? il caso di cambiar mestiere ma ogni mattina, quando le nostre Apuane si svegliano nelle albe chiare ed io metto gli scarponi e preparo lo zaino, ho la sensazione di andare per monti e tutto passa e mi avvio volentieri per quei sentieri che salgono sulle erte pareti fin sulla cima della tecchia dove l?escavazione non ? ancora arrivata.
Gli stessi sentieri che percorrevano mio padre e mio nonno e ancora il padre di mio nonno e chiss? quanti altri e a me piace pensare che anche loro, mentre andavano al lavoro, avessero la stessa sensazione di andar per monti. :blush: -
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