Piani di bacino Seravezza

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  • #25234
    dok
    Partecipante

    [quote=”bonatti” post=26988]DOKKE ti devo riconoscere che a buttà fumo negli occhi della gente e a rigirare le cose sei un asso.

    Non posso competere con te. Anche perchè a me non piace fare il doppio gioco.

    Dovresti fare politica. Ne fregheresti tanti con i tuoi rigiri !!

    Per me la discussione finisce qui. Vai pure avanti con i tui grafici.[/quote]

    :blink: … :dry: … :huh: … :woohoo: … :unsure:

    :(

    #25238
    dok
    Partecipante
    [quote=”bonatti”][b]DOKKE ti devo riconoscere che a buttà fumo negli occhi della gente e a rigirare le cose sei un asso.

    Non posso competere con te. Anche perchè a me non piace fare il doppio gioco.

    Dovresti fare politica. Ne fregheresti tanti con i tuoi rigiri !!

    Per me la discussione finisce qui. Vai pure avanti con i tui grafici.[/b][/quote]

    inutile aggiungere che:
    a chi non dà risposte alle mie domande non ho altro da chiedere.
    e a chi sa troppo e anche più del necessario non ho niente da dire.
    direbbe il buddha: come puoi versare dell’acqua in un vaso troppo pieno? :huh:

    però: anche alle LEGGI di MURPHY-BONATTI ci dev’essere un limite… :woohoo:

    https://www.youtube.com/watch?v=glFNoELmGQo

    :laugh: :laugh: :laugh:

    #25240
    dok
    Partecipante

    la mia posizione sulle cave?

    è semplice.
    forse anche troppo semplice. :huh:

    PER ME LE CAVE APUANE VANNO CHIUSE TUTTE COL CAMBIO DELL’ORA: con l’ora solare si deve cominciare a campare delle economie alternative al marmo. B)
    SENZA SE E SENZA MA.

    e questo non è che uno dei punti, manco il più importante, del mio programma globale per l’ora solare… ma per ora fermiamoci qui.
    qualche altra domanda?

    #25249
    dok
    Partecipante

    …e questo non è che uno dei punti, manco il più importante, del mio programma globale per l’ora solare…

    #25305
    Anonimo
    Ospite

    Varie dalla stampa locale:

    http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2016/11/10/news/pronti-alle-barricate-contro-la-cava-di-pomezzana-1.14393473

    inoltre leggete questo blog, si parla di Stazzema-Gallicano, direi un pochino imbarazzanti certe giustificazioni???
    https://liberacronaca2.wordpress.com/

    #25306
    GiovanniTecchia
    Amministratore del forum

    Attenzione massima. Qualche risultato arriva. Allego email di risposta del comandante dei vigili di Seravezza su degrado in via Zarra per laboratorio abbandonato:

    “La telecamera che è stata posizionata in loco, in quindici giorni di riprese non ha mai immortalato nessuno che abbandoni rifiuti.
    L’ufficio Ambiente, a cui il vicecomandante ha già comunicato i dati della proprietà, deve immediatamente avviare a carico della stessa tutti gli atti necessari per far sgomberare e smaltire tutto il materiale”

    Speriamo!

    #25307
    alberto
    Partecipante

    Pronti alle barricate contro la cava di Pomezzana

    Gli abitanti del paese: «Lotteremo finché non verrà revocata l’autorizzazione» E la questione ritorna sul tavolo della conferenza dei servizi

    STAZZEMA. «La nostra battaglia non cesserà fino a quando non verrà revocata l’autorizzazione» gridano gli abitanti di Pomezzana. Sul fronte opposto c’è la Società Marmo Ardesia e affini della famiglia Menchetti, da tempo nel settore lapideo. È lei che ha avviato l’attività di escavazione a cava La Ratta, a Pomezzana. E adesso la questione è a un punto di svolta: il Parco delle Apuane – per la terza volta – si siederà a un tavolo (Conferenza dei servizi) con Comune e altre istituzioni come Arpat, Asl e Unione dei Comuni, per decidere se l’escavazione rischia di inquinare le falde della sorgente pubblica, nel Canal Verde.

    Il marmo e la pietra tornano così a creare divisioni e attriti. Certo è che nessuno ne uscirà illeso: o i paesani di Stazzema dovranno convivere con l’attività di cava o sarà la società di Menchetti che si vedrà chiudere il sito di Cardoso; ma in quest’ultimo caso il Comune (e quindi i cittadini) rischia di dover pagare un cospicuo risarcimento.

    Infatti sia Parco che Comune avevano già dato l’autorizzazione a procedere con l’escavazione.

    E VAI !!!!

    Poi i cittadini sono insorti e hanno sollevato dubbi a primavere 2015.

    [b]«Abbiamo il diritto di vivere il nostro territorio – scrivono in una nota gli abitanti di Pomezzana – già abbiamo davanti agli occhi il risultato della bonifica effettuata nell’area, non vogliamo nemmeno immaginare cosa produrrebbe l’avvio di un’attività estrattiva vera e propria».
    [/b]

    ERA L’ORA!!!

    Al momento l’attività è sospesa con un’ordinanza firmata dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona; è in attesa che i dubbi sull’impatto ambientale siano chiariti, ma pare essersi schierato con la gente di Pomezzana. Il confronto nella Conferenza dei servizi avrà come oggetto la perizia firmata dal professor Luigi Carmignani, geologo del dipartimento di Geotecnologie dell’Università di Siena. Una sorta di guru per la conoscenza delle Apuane, tanto che è stato lui a disegnare la carta geologica delle Alpi toscane.

    Carmignani ha eseguito lo studio per conto della Società Marmi Ardesia e affini.

    …..???

    Se dovesse essere bocciato Menchetti si vedrà chiusa la cava: significherebbe che c’è rischio inquinamento.
    Ma in un primo momento il Parco aveva dato di nuovo il via libera all’escavazione,

    E TI PAREVA…..

    poi sono emerse altre analisi svolte sempre dall’Università di Siena, così si ripartirà da capo. Inoltre tutto ciò avviene in un contesto paradossale: primo,
    l’area in oggetto, a Pomezzana, è diventata area estrattiva solo nel 2009, su richiesta proprio del Comune di Stazzema; secondo, sull’unica via di accesso che porta alla cava è istituito il divieto di transito per mezzi con peso non superiore di 3,5 tonnellate.

    Tiziano Baldi Galleni
    Invia per email
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    10 novembre 2016

    #25336
    alberto
    Partecipante

    Con la “Sfasciaparchi” Renzi e il Pd riescono dove fallirono Prestigiacomo e Matteoli
    Pubblicato: 17/11/2016
    La legge “Sfasciaparchi” va avanti minacciosa in Parlamento. E poiché è lo stesso Pd a farla sua dopo che le modifiche incisive della legislazione esistente erano partite dal centrodestra, è probabile che pure alla Camera non incontri soverchie difficoltà. Anche se presidente della prestigiosa commissione Ambiente, Territorio, Lavori pubblici (dove ai tempi della legge 394 del ’91 sedeva uno dei suoi principali promotori, Antonio Cederna) è Ermete Realacci, già a capo di Legambiente. La quale, insieme a tutte (ben 17, davvero tutte) le associazioni naturaliste e ambientaliste, dal Wwf, a Italia Nostra, alla Lipu fino al combattivo Gruppo dei 30 (Boscagli, Mezzatesta e altri), contesta a tutto campo una autentica controriforma.
    Essa infatti abbassa le difese di legge delle aree protette, affida alle royalties da spremere a cavatori, trivellatori, cacciatori, gestori di sciovie, ecc. il riassestamento dei bilanci degli Enti parco, rende ancor meno “competente” e di livello sempre più locale il criterio di nomina di presidenti e direttori già oggi piuttosto mediocri e sensibili alle istanze corporative e municipalistiche, apre nuovi varchi alle potenti lobby della caccia nelle aree protette, individua per le aree marine forme consortili una diversa dall’altra, affida a Federparchi, organismo privato, la rappresentanza istituzionale dei vari enti pubblici di tutela e altro ancora.
    Per farla breve: anche qui, come nei Beni culturali – coi quali i Beni ambientali sono strettamente intrecciati nel palinsesto del paesaggio (molti Parchi sono anche “storici”, con borghi, santuari, aree archeologiche) – vige il nuovo principio di “far soldi”, “mettere a reddito”, trasformandoli in aree soprattutto ludiche e turistiche “redditizie”.
    Con tanti saluti ovviamente alla funzione primaria dei Parchi Nazionali di preservare un patrimonio fondamentale, anzitutto per la salute degli Italiani in anni di aumento planetario dell’inquinamento atmosferico (e l’avvento di Trump minaccia nuovo carbone e non energia “pulita”), di garantire l’integrità dei paesaggi italiani e la tenuta idro-geologica delle terre alte, specie sull’Appennino spopolato, nonché una economia sostenibile delle zone montane. Per non parlare della lotta che con le aree protette – cresciute da un modesto 3-4 % all’11-12% traguardo anni or sono impensabile – si fa al consumo di suolo, alla sua impermeabilizzazione a base di cemento+asfalto, che continua in Italia a ritmi doppi rispetto alle medie europee, favorendo frequenti alluvioni nelle città.
    Insomma si scontrano due strategie contrapposte e purtroppo, mentre nell’ultimo trentennio del ‘900 le sinistre (anche quelle Dc) sono state favorevoli all’ambiente e alla natura con leggi sui piani paesaggistici, sulla difesa del suolo, sulle aree protette e sui nuovi Parchi Nazionali (balzati allora da 4 a 23), oggi il Pd fa propria questa linea “economicistica”, riscuotendo vasti consensi, a destra ovviamente.
    Dove non erano riusciti Stefania Prestigiacomo e Altero Matteoli, riesce Matteo Renzi col fido Gian Luca Galletti del quale molte associazioni naturaliste chiedono da mesi le dimissioni per conclamata inadeguatezza al ruolo. E pensare che bastava aggiornare la legge-quadro vigente alle prescrizioni del Codice per il Paesaggio Rutelli-Settis e spingere per i piani paesaggistici da esso previsti quando siamo fermi a quello toscano (che i cavatori delle Apuani e altre lobby hanno ferocemente avversato), a quello pugliese e ai piani per le coste sarde della Giunta Soru.
    Vittorio Emiliani
    Giornalista, scrittore, Presidente del Comitato per la Bellezza.

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