Etica della Montagna

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  • Questo topic ha 87 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni fa da fabrizio.
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  • #11080
    Marco di AS
    Partecipante

    D’acccordo, Guido. Cos? parliamo anche un po’ di come coinvolgere pi? soggetti per un gestione il pi? possibile corretta e condivisa della montagna, ovviamente per quanto ci compete. Avete qualche idea per una data?

    Marco

    #11081
    alebiffi86
    Partecipante

    io ci sono.
    Per quanto riguarda quello che ? stato detto fino ad ora
    vorrei esprimere un parere: sono daccordo sul ruolo del cai nel promuovere la frequentazione della montagna per? andrebbe fatto in modo diverso; ha ragione Bonatti quando dice "meno ferrate e rifugi" e "pi? cultura alpina",che tradotto significa (secondo me): non ci devono andare per forza tutti in montagna,non bisogna "portare la montagna alle persone" ma bisogna insegnare alla gente (che lo desidera) la maniera giusta per andare in montagna.
    Voglio dire che se la smettiamo di attrezzare ogni metro di roccia e sentieri disponibili si crea una selezione naturale (fatta dalla montagna stessa)che fa si che per i monti ci vada solo chi ? preparato e qui entra in gioco il cai che ha il compito di formare ed educare; per? smettiamola con questa storia che la montagna deve essere alla portata di tutti perch? ? anti – educativo e soprattutto ? una storpiatura dei nostri tempi perch? una volta non era affatto una cosa per tutti.
    Attenzione,non voglio assolutamente fare un discorso snobbistico,dico soltanto che chi vuol andare per monti deve capire che costa fatica,sacrifico e spesso occorre assumersi un rischio.
    La selezione naturale della quale parlavo prima oltretutto aiuterebbe a contenere il numero d’incidenti che invece ? elevato proprio grazie alla mentalit? del turismo/alpinismo.
    In definitiva il cai dovrebbe promuovere una frequentazione intelligente della montagna e non di massa (altrimenti ? un po’ come dire che tutti devono poter fare paracadutismo o apnea profonda o sci ripido,ecc..).
    Lasciamo alla montagna i suoi meccanismi di difesa,questa ? l’unica cosa da fare al resto ci pensa da sola; come sempre pensiamo di dover fare molto quando l’unica cosa giusta sarebbe non fare nulla e lasciare che le cose avvengano naturalmente.
    Vuoi andare per i boschi? bene,impari ad orientarti; vuoi scalare? impari a leggere la via e a proteggerti;
    Per me ? questa l’unica strada,il resto porta solo ad una frequentazione irrispettosa e dannosa del territorio(quando non sta scitto da nessuna parte che dobbiamo farlo per forza..)

    #11082
    Anonimo
    Ospite

    pi? che daccordo,bisogna che maometto vada alla montagna e non viceversa.

    #11083
    Anonimo
    Ospite

    Io penso abbia ragione Bonatti: se ad un corso di arrampicata si parte dal 6a (e gi? io rimango sicuramente a terra!!!) e su spit (o simili), quale sar? il risultato formativo dell’esperienza?
    Quando le persone si avvicinano alla montagna hanno delle aspettative. Come nascono queste aspettative? Ovvero, come si ? formata l’immagine della montagna che loro hanno?
    La montagna non insegna nulla.
    Piuttosto parlerei di educazione (ex-duco, porto fuori). Tira fuori da noi l’esaltazione della sfida, la delusione della sconfitta, la dolcezza della quiete, o la rabbia dello scempio. Ma non ? certo la Montagna a sconfiggerci, o a "permetterci" di salire, o a regalarci la quiete. La Montagna ? l?. Siamo noi che portiamo tutti noi stessi e le nostre aspettative al suo cospetto…. e se poi piove?… ci si bagna!

    Personalmente ho una visione molto umanistica del CAI. Ritengo che lo scopo ultimo di qualsiasi azione che riguarda la Montagna e l’Alpinismo non debba essere sulle montagne, ma piuttosto sugli uomini che le frequentano.

    E in pratica? Io propongo di diventare tutti Schiodatori… ma senza schiodare nessuna via. Andiamo piuttosto a "schiodare" le idee che stanno impoverendo l’Alpinismo privandolo di quelle aspettative che lo hanno elevato. Avanti coi martelli, c’? lavoro per tutti!!!
    Oh, mi raccomando, almeno le soste lasciatele!

    #11085
    alberto
    Partecipante

    guido scritto:

    Molto bene direi, propongo il Rifugio Puliti in Arni. Da anni luogo abbandonato e poco frequentato ma che dall’anno scorso ha nuova vita con il nuovo gestore Marco Frati (che di montagne e di gestione di rifugi se ne intende…). Direi che non c’? posto migliore, un p? a met? strada per tutti…Quando facciamo? Diciamo che la presenza di quelli che sono intervenuti di pi? in questo topic ? d’obbligo…

    per me va bene, per? non credo che Marco, da ottimo speleo qual?, sar? molto d’accordo…. con la limitazione dgli spit sulle vie:lol:

    non vorrei ci mettesse il guttalax nel minestrone conlle cotighe :S

    #11089
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Grazie dell’informazione Bonatti…Io mi porter? un panino!!! :laugh: :laugh: :laugh:
    Scherzo naturalmente!

    #16525
    Anonimo
    Ospite

    Riprendo questo topic… guardavo un po’ di foto della Roccandagia su internet (mio monte preferito!!) e mi ? sembrato di vedere la traccia della "normale" prima e anche in cresta segnata di blu qua e la, io son stato in estate l’ultima volta….brutti quei segni anche perch? il percorso ? bello evidente….mah..

    #16526
    Anonimo
    Ospite

    Io ho fatto la traversata dal p.so Tombaccia-Grondalpo-Roccandagia i primi di giugno…ma segni non ne vedemmo, certo che se hanno "dipinto" anche questo itinerario siamo proprio al colmo dei colmi!! d’altra parte perdersi sulla cresta della Roccandagia ? facile…ce n’? di spazio!! :S :P

    #16527
    Anonimo
    Ospite

    Gianluca scritto:

    d’altra parte perdersi sulla cresta della Roccandagia ? facile…ce n’? di spazio!! :S :P

    :laugh: :laugh: :laugh:

    #16531
    alberto
    Partecipante

    "il Drago ? avvelenato, Siegfried ? diventato disoccupato….la mia preoccupazione ? per il Drago morto….Deve succedere qualcosa prima che l’ Impossibile sia sepolto….Perci? salvate il Drago! "

    #16533
    nonno
    Partecipante

    ?Il Drago ? avvelenato, Siegfried ? disoccupato… la mia preoccupazione ? per il Drago morto… Deve
    succedere qualcosa prima che l?Impossibile sia sepolto… Perci? salvate il Drago!…". Con queste parole
    scritte nel 1968 in un articolo intitolato "Direttissima oder Mord am unm?glichen" R. Messner lanciava
    una provocazione contro chi apriva le vie con l?uso dei chiodi a pressione, era il periodo delle
    direttissime; Claude Barbier,alpinista belga famoso in Italia, rispose alle provocazioni di Messner.
    L?anno dopo, il 26 settembre 1969 apr? la "Via del Drago" sul Lagazuoi Nord con i suoi compagni Almo
    Giambisi e Carlo Platter. Un capolavoro di arditezza ed intelligenza alpinistica, la via supera una
    repusilva parete seguendo una linea di diedri e camini fin sotto la grande fascia gialla strapiombante,
    ove con una lunga traversata verso sinistra ed un?uscita lungo un diedro guadagna la vetta.;)

    #16550
    alberto
    Partecipante

    infatti la famosa ed oramai classicissima via del Drago fu la risposta del grande Barbier all’altrettanto famoso articolo in cui Messner esortava un ritorno all’arrampicata libera.

    #16551
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Mi st? documentando sulla via…cavoli fatta un mesetto circa prima che nascessi io!:laugh:

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