Esplorazione, avventura, mistero…tutta roba inutile

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  • #53103
    alberto
    Partecipante

    C’è chi i nomi delle vie li scrive sulla roccia, chi su una targhetta metallica che poi fissa con tanto di rivetto, chi mette un bel cartellone come questo al Corchia. Del resto perchè tribolare a cercare l’attacco, è un impegno inutile, siamo li per arrampicare mica a pedere tempo a cercare l’attacco. La società moderna non ammette perdite di tempo, non ammette incertezze. Mi domando, ma cosa andiamo a cercare quando andiamo a scalare in montagna? Il puro e solo gesto, il puro e solo grado, oppure anche qualche altra esperieza, o emozione? Magari un pò di incertezza, di mistero, di esplorazione, di avventura? Magari mi sbaglio e così rinuncio e ritorno. E mi faccio anche un’altra domanda. Ma se ad ogni via del Corchia, ma vale anche per un’altra cima o parete,  mettessimo un cartello come questo, che diventerebbe l’ambiente che ci circonda? Ah…ma già, a noi non ce ne frega di quello che ci circonda , ci interessa solo il gesto, il grado, la prestazione. Cercare l’attacco non fa parte dell’esperienza da vivere.

    #53104
    alberto
    Partecipante

    C’era un bravo e visionario alpinista tedesco: Reinhard Karl che scriveva “Montagna vissuta, tempo per respirare”. A chi non l’avesse ancora fatto, gli consiglio di leggerlo.

    Ma questa è una montagna vissuta?  Oppure è solo USATA…???

    #53106
    GiovanniTecchia
    Amministratore del forum

    Bel libro. Sui cartelli: li metterei anche all’inizio delle creste, per non sbagliare. Oppure un navigatore: “Prendi uscita cresta Est della Pania della Croce dopo cresta Sud della Pania della Croce”. Oppure dei bei cartelli luminosi ai bivi nei canali: per la via dei Lucchesi di sinistra gira a destra col freccione. Andrebbe poi rinominata la via perché questo destra/sinistra potrebbe causare confusione e eventuali ritardi.

    #53107
    greg.ped
    Partecipante

    Sono d’accordo!

    Aggiungo che quando cominciai a scalare chiesi, ad un forte alpinista d’altri tempi, dei consigli su come affrontare la classica Oppio-Colnaghi e mi rispose: “Vacci con qualcuno che non l’ha mai fatta”

    Una semplice frase con un enorme significato dietro

    #53108
    Lorenzo1
    Partecipante

    Io spero vivamente che chi l’ha fotografato l’abbia poi rimosso…..indipendentemente dalla bellezza o meno dell’itinerario……i gusti son gusti!!!

    Purtroppo si sta andando nella direzione che tutto deve essere per tutti……ed è la cosa più sbagliata in assoluto!!!!

    Questo vale sia per le vie che per i monotiri…….

    Che amarezza…..

    #53109
    alberto
    Partecipante

    “Vacci con qualcuno che non l’ha mai fatta”

    Greg, quella persona ti ha dato un gran bel consiglio. Perchè in questo modo vi siete goduti appieno sulla vostra pelle quell’esperienza.

    #53110
    GiovanniTecchia
    Amministratore del forum

    Consiglio giusto. E questo è il motivo per cui non arrampico; se devo essere un sacco di patate preferisco un’escursione.

    Non ho mai salito la Oppio-Colnaghi e il motivo è proprio questo: sarei in grado da solo o con un altro compagno che non l’ha mai salita? Non lo ero quando mi allenavo in falesia e facevo qualcosa su roccia, figuriamoci ora che ho dovuto scegliere cosa fare.

    Anche per questo preferisco salite invernali classiche, escursioni dove si usano un po’ di mani o l’alta quota.

    Detto ciò sono stato issato qualche volta e di sicuro è mestiere che entra anche quello (il salto al Ceragioli dello scorso anno senza te Gregorio non lo avrei fatto; la goulotte al Colle della Lettera neppure, Alberto). Salire da soli però è un’altra storia.

     

    #53111
    alberto
    Partecipante

    Quello che non riesco a capire è perchè si debbano mettere queste facilitazioni. Sono già una bruttura dal punto di vista estetico: scritte, cartelli, piastrine rivettate. Ma poi, è sminuire l’esperienza che vivi in quel momento, che non si limita alla sola arrampicata, ma anche a cercare l’attacco, a cercare la discesa. Insomma la salita non è fatta solo del momento della scalta , ma è un insieme di cose.

    Ci sono già delle facilitazioni: relazioni scritte, ometti sul terreno, passa parola tra arrampicatori, oggi anche internet. Quindi perchè aggiungerne altre?? Per altro decisamente brutte!!

    Se uno non trova l’attacco di una via, capisco che possa dispiacere, ma è capitato a tutti,  ci si ritorna la prossima volta. Se sbagli ti ricali.

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