Dolfi – Lumini

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  • #14586
    alberto
    Partecipante

    ciao Enrico

    te sai bene come la penso.
    Quello che ho sempre sperato per il Procinto, cos? ricco di storia, alpinistico/arrampicatoria, ? che fosse un punto d’incontro possibile tra alpinisti classici, arrampicatori sportivi e arrampicatori che non vanno cercando l’avventura.
    Un luogo dove le diverse mentalit? potessero convivere senza che l’una prevaricasse l’altra.

    Questo purtroppo non ? avvenuto e si vedono chiodature seriali sopra itinerari storici.

    Questo l’ho anche scritto nella presentazione storica che preparai per la guida di Mauro Franceschini . Poi io scrissi molto di pi? del solo aspetto storico e Mauro, per suoi motivi, ha ridotto molto di quello che avevo scritto, che senza dubbio era troppo lungo, e questa speranza nell’ introduzione al capitolo del Procinto non si pu? leggere.

    Sul fatto che ci dovrebbe essere una chiodatura coerente io sono pi? che d’accordo. Al Procinto ci sono , come dici giustamente te, dei gran troiai: spit, chiodi, cordinacci, fix, resinati, catene, ect.
    Insomma di tutto e di pi?, una vera bruttura anche nei confronti della roccia che credo avrebbe il diritto di essere il pi? possibile rispettata.

    La Dolfi-Rulli , l’abbiamo richiodata io e G.C. Polacci. Abbiamo praticato quello che fu deciso nelle varie riunioni che si tennero parecchi anni fa per la richiodatura: riattrezzare le soste e posizionare alcuni resinati lungo il tiro, giusto per migliorare la sicurezza. Ma senza stravolgere la via, cio? mantenedo l’artificiale anche su vecchi chiodi o clessidre dove artificiale era in origine.
    Ma questo l’ho gi? raccontato pi? di una volta.

    Io credo che la differenza la faccia come ci si approccia a questo luogo e le sensazioni che si cercano in questo posto. Se uno va al Procinto, (ma questo vale anche per altri luoghi), solo per fare della ginnastica arrampicatoria su grosse ronchie. Quindi un uso sopratutto utilitaristico usa e getta.
    Oppure se invece cerca qualcosa di pi?: la storia scritta sulle pareti, i personaggi, le sensazioni e le emozioni che pu? dare un certo posto.
    Ecco questo credo possa fare la differenza.

    Per quanto mi riguarda io ne avrei fatto anche a meno della richiodatura. Questo perch? per la mia mentalit? classica non mi ha mai fatto schifo andare a scalare portandomi dietro martello, chiodi, dadi e fr.
    Riuscire a mettere un bel chiodo, scoprire una clessidra, incastrare un’ottimo nut, usare un gancio in equilibrio precario su una goccia, indovinare il percorso senza che te lo suggerisca lo spit, fa parte del gioco ed ? appagante quanto il puro e solo gesto della scalata.
    Ecco perch? quando sono tornato dalla ripetizione della tua via sulla nord del Pizzo d’Uccello ero veramente appagato. Pur facendo una ripetizione e non tra i primi e pur avendo una relazione che mi facilitava la salita , ho dovuto metterci non poco impegno per arrivare in vetta. Cercare la via, interpretare la roccia, mettere le protezioni, rinforzare e attrezzare le soste.
    Chiaramente non si pu? fare un confronto con il Procinto, che come tu hai detto ? verso la "sportivizzazione" ma anche al Procinto pur nella brevit? dei 150 metri ci sono itinerari che possono regalare una bella e sana esperienza alpinistica.
    Te dici che non sono i chiodi ad attirare le ripetizioni. Io su questo avrei dei dubbi almeno per quanto riguarda le Apuane.
    Senza dubbio in altri luoghi, ad esempio Dolomiti, la chiodatura non ? cos? influente sulla scelta di un’itinerario. Forse la discriminante ? pi? la difficolt?. Ma in Apuane mi sa che non ? proprio cos?.
    Le vie chiodate in modo seriale hanno molto successo.

    #14587
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    B?,sono daccordo..in effetti basterebbe che la gente andasse a ripeterle e i chiodi vecchi via via verrebbero sostituiti; per quanto riguarda il cai penso che non se la prendano neppure la briga di aggiornare guide e relazioni..quelli ormai vanno solo per falesie o passeggiate,l’alpinismo hanno dimenticato cosa sia.
    Credo che ormai il compito di aggiornare lo stato delle vie,sentieri,lizze,ecc.. sia diventata una prerogativa di pochi appassionati che ci stanno dedicando tutto il tempo e la passione che hanno,sia andando di persona sia raccogliendo sistematicamente le relazioni redatte da chi v? a ripetere questi itinerari; (e qui direi che ci st? una standing ovation per Guido ;) ).
    X Bonatti: andava bene la sosta nuova che abbiamo fatto con Diego? (inizio del quarto tiro..).

    non saprei se la sosta andava bene. Per? quando vedo Gionata lo interrogo e ti faccio sapere.

    #14588
    fabrizio
    Amministratore del forum

    bonatti scritto:

    Per quanto mi riguarda io ne avrei fatto anche a meno della richiodatura. Questo perch? per la mia mentalit? classica non mi ha mai fatto schifo andare a scalare portandomi dietro martello, chiodi, dadi e fr.
    Riuscire a mettere un bel chiodo, scoprire una clessidra, incastrare un’ottimo nut, usare un gaccio in equilibrio precario su una goccia, indovinare il percorso senza che te lo suggerisca lo spit, fa parte del gioco ed ? appagante quanto il puro e solo gesto della scalata.

    Condivido in pieno!
    Tanti arrampicatori non apprezzano le sensazioni da voi espresse…Forse merito di un’insegnamento errato della "cultura alpinistica"???
    Molto, molto, probabile!:(

    #14595
    warthog
    Partecipante

    Il rinnovo della chiodatura operata da un deus ex machina potrebbe avere senso solo nel caso di itinerari a chiodatura ad espansione di vecchia data: mi vengono in mente casi eterogenei come orto botanico al Rovaio, varie vie della parete striata al Muzzerone (supernova, angina pectoris…) oppure l’esempio illustre del Muro delle Ombre. In questi casi si trova a dover spingere la libera (si parla di vie nate per la libera) su protezioni che anni fa erano ottime o buone, ora sono in stato di totale senescenza e alle volte. non offrono alcun tipo di garanzia. A differenza dei chiodi, nel corso di una normale ripetizione non posso cambiare i fix/spit di una via…

    #14598
    alberto
    Partecipante

    warthog scritto:

    Il rinnovo della chiodatura operata da un deus ex machina potrebbe avere senso solo nel caso di itinerari a chiodatura ad espansione di vecchia data: mi vengono in mente casi eterogenei come orto botanico al Rovaio, varie vie della parete striata al Muzzerone (supernova, angina pectoris…) oppure l’esempio illustre del Muro delle Ombre. In questi casi si trova a dover spingere la libera (si parla di vie nate per la libera) su protezioni che anni fa erano ottime o buone, ora sono in stato di totale senescenza e alle volte. non offrono alcun tipo di garanzia. A differenza dei chiodi, nel corso di una normale ripetizione non posso cambiare i fix/spit di una via…

    sono d’accordo con te.
    Anche il migliore degli spit in super acciaio inox che tiene una vacca, subisce l’usura del tempo. Quando queste protezioni non garantiscono pi? la tenuta e sono ad evitare una caduta rovinosa vanno sostituite e bisogna riforare la roccia.

    Per? bisogna tenere conto di una cosa molto importante.
    C’? una distinzione fondamentale da fare tra quelle vie chiodate magari dall’alto o dal basso ma in artif. e quelle decisamente alpinistiche come il Muro delle Ombre.
    Dove i pochissimi spit sono stati messi dal basso spingendo la libera al massimo e assumendosi non pochi rischi.
    Sul Muro delle Ombre gli spit non pi? sicuri possono essere anche cambiati ma rispettando il loro posizionamento originario e non magari spostati in posizioni pi? strategiche altrimenti la via verrebbe snaturata e non sarebbe pi? il Muro delle Ombre.

    #14617
    alberto
    Partecipante

    parrallela a sinistra alla Dolfi-Lumini (Ridi) sale la via "MICHELA" aperta da "Sigali-Bitossi" .

    120 metri per 5 tiri di corda . Difficolta fino al 6a+ e A0 ma obbligatorio non superiore al V?/V+ .
    La via ? completamente attrezzata sia alle soste che lungo i tiri. Ma viste le scarse ripetizioni meglio portare un p? di materiale per eventuali necessit

    #15213
    alberto
    Partecipante

    ripetuta sabato assieme a Popegapon , il Commissario e il Dottore.

    Era tanto che non la rifacivo e mi sono divertito. Sempre bello il tratto iniziale della via lungo il diedro. Chiodi vecchi ma facilmente integrabile con nuts, frends e alcune clessidre.

    Assurdo lo spit alla partenza messo a un metro da terra quando c’? una clessidra che reggerebbe un elefante. A che serve???

    Lo strapiombino finale in artif ? su chiodi vecchi ma sempre discreti.

    Una volta in vetta al Piccolo, il commissario e il Dottore se ne andavano . Con il Pope invece siamo scesi in disarrampicata dalla Crestina, seguendola alla rovescia per poi risalire al Procinto .

    E visto che il Pope non l’aveva mai fatta, abbiamo salito la via GAMM naturalmente tutta. Uno perch? le vie finiscono in vetta; due perch? i due tiri dopo la cengia sono stupendi.

    Ieri sera invece concertone del Boss a Firenze. Belli inzuppati dalla pioggia fino alle mutande:laugh: ma grande concerto.

    Come sempre del resto. Il Boss non si smentisce.

    #15214
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Bravo bravo, ti sei dato alla vita mondana???:laugh:
    E il pope come se la passa???
    Io con Ale Biffi sono andato a fare un tentativo alla Torre Tita… a proposito, esiste qualche relazione??? In rete non ho trovato niente!

    #15215
    alberto
    Partecipante

    fabrizio scritto:

    Bravo bravo, ti sei dato alla vita mondana???:laugh:
    E il pope come se la passa???
    Io con Ale Biffi sono andato a fare un tentativo alla Torre Tita… a proposito, esiste qualche relazione??? In rete non ho trovato niente!

    andare ad un concerto rock del BOSS non ? fare vita mondana.
    Semplicemente ? incontrarsi con le gente , dal pi? giovane di 10 anni a quello che ne ha 70.

    E condividere con altri, che non hai mai visto, per tre ore un pezzo di telo per ripararsi un p? dalla pioggia battente.

    Il Pope ? in forma.

    Della Torre Tita chiedi al NONNO

    #15218
    Anonimo
    Ospite

    Grande!

    Occhio a prendere sempre acqua poi alla fine ti imbarchi come una tavola di compensato ;)

    sei riuscito a fare qualche foto?

    #15220
    guido
    Partecipante

    via classica: La 1?salita ? di F.Maraini il 31 agosto 1931 (Boll. Sez. Fior. 1932, n?1 pag.5), dalla forcella a N della torre si sale superando uno strapiombo e proseguendo direttamente fino al grosso masso che costituisce la vetta; si pu? anche evitare lo strapiombo per cengia esposta verso sinistra e salire poi per lo spigolo S (G.Fiorentini, B.Modigliani e S.Pfister; 21 settembre 1941). Per raggiungere la forcella a monte della torre si pu? risalire un camino da cui si esce attraverso un foro (III+/IV; E.Baratti, G.De Pasquale e A.Carnevalini; 8 agosto 1937. Boll. Sez. Fior. 1937, n?3 pag.3).

    Questo ? quello che al momento ho sulla mia guida, pochino…:unsure:

    #15225
    alberto
    Partecipante

    dani scritto:

    Grande!

    Occhio a prendere sempre acqua poi alla fine ti imbarchi come una tavola di compensato ;)

    sei riuscito a fare qualche foto?

    ma io non sono di compensato. Sono una quercia :laugh:

    E poi sono abituato a prendere acqua ai monti…adesso Mirto mi cazia;)

    "Who will stop the rain"

    …nessuno ha fermato la pioggia, ma la pioggia non ha fermato nessuno…:silly:

    #15226
    Anonimo
    Ospite

    Ciao Fabr?, se vuoi la relazione te la mando io tra qualche giorno dammi una mail…ciao

    #15227
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Grazie 1000 Anto, ;) la mail ? fabrizio(chiocciola)alpiapuane.com
    A presto!

    #15229
    Anonimo
    Ospite

    Fabri…c’? posta per te.

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