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- Questo topic ha 6 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 8 mesi fa da
alberto.
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1 Agosto 2016 alle 18:50 #24871
alberto
Partecipante[b]”Sul Corno Piccolo, nel ’77, Di Federico supera insieme a Giustino Zuccarini uno dei primi passaggi di
settimo del gruppo, aprendo la via Rossana. [/b] Continua con tre vie nuove sul Monolito, le sicuramente estreme
«Fessure di velluto nero» del Paretone (insieme ad Enrico De Luca, 1981), con una via sul Pizzo Intermesoli,
una fessura della quale fa parlare di ottavo.”Ieri con Oreste , GianCarlo e Giovanni abbiamo ripetuto la via ROSSANA sulla solare parete est del Corno Piccolo, un itinerario bello e tosto aperto dal quella forza della natura di Giampiero Di Federico.
La via non presenta le caratteristiche placche tutte rigole e buchi per cui il Gran Sasso è diventato famoso. E’ invece tutta una serie di fessure e diedri di 350 metri che regalano un’arrampicata quindi piuttosto atletica e faticosa.
Giornata spaziale, ed essendo ad est ci siamo presi una bella razzata di sole e di caldo.
Nonostante la relativa brevità della via, 350 metri, ci sono volute 9 ore per avere ragione delle scorbutiche fessure.
C’è chi da 6 ore. Altri 7/8 ore . E noi 9 !! :S
Al secondo tiro, mi sono anche permesso il lusso di sbagliare. Invece di seguire l’evidente fessura verticale, ne ho presa un’altra (bellissima !!) a sinistra.
Che la vecchiaia faccia brutti scherzi? Oppure la fessura è così bella e ammaliatrice che mi ha attirato come una Sirena…?
Non ci montiamo la testa…forse semplicemente basterebbe guardare meglio la relazione :evil:
Con un pò di ruzzo riesco a tornare a destra sul giusto percorso e attrezzata al sosta recupero Giovà.
Dopo una prima parte più in sordina, anche se non facile! La seconda metà della parete si verticalizza assai e la via si insinua serpeggiando tra strapiombi variopinti di giallo-grigio, all’apparenza senza via d’uscita dove il fiuto di Di Federico non sbaglia.
Arrampicata atletica, rude ed impegnativa sia per la difficoltà, a mio avviso un pò sottovalutata, che per la necessità di doversi proteggere vista al scarsa chiodatura.
Le relazione che avevamo danno la sensazione che la via sia meno impegnativa di quello che è in realtà.
Ma forse siamo noi che siamo dei pipponi… :laugh: :laugh:Come già ho detto la roccia non è quella perfetta delle Spalle o del Monolito. Qui c’è da stare un pò all’occhio e anche un pò di erba, sopratutto nelle fessure della prima metà, da un pò di fastidio. Sopratutto per proteggersi.
Detto questo , a parer mio, la via è bellissima!!
Veramente notevole la prestazione di apertura dei primi salitori.La prossima volta che ritorneremo al Gran Sasso, sarà meglio ridurre la dose di “ARROSTICINI” introdotti il sabato sera a Prati di Tivo :blink:
Sarà per quello che ci abbiamo messo 9 ore ?? :P
2 Agosto 2016 alle 18:10 #24882alberto
Partecipanteuna volta spuntati alla Sella dei Corni sotto le Fiamme di Pietra, oramai in vista del rifugio Franchetti, ecco che appare il tutta la sua bellezza il placcone terminale di “Voci di terre lontane”.
Impossibile non pensare a Roberto Iannilli.
5 Agosto 2016 alle 18:59 #24931alberto
Partecipantei rsponsabili dello sforamento dei tempi… :sick:
Attachments:6 Agosto 2016 alle 13:33 #24935alebiffi86
Partecipante[quote=”bonatti” post=26772]i rsponsabili dello sforamento dei tempi… :sick:
[/quote]
che meravigliaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :woohoo: :woohoo: :woohoo: :woohoo:
6 Agosto 2016 alle 20:45 #24941alberto
PartecipanteAttachments:6 Agosto 2016 alle 20:53 #24945alberto
PartecipanteAttachments:6 Agosto 2016 alle 20:58 #24948alberto
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