Ieri mattina con Roveno abbiamo risalito questa via piuttosto recente (2012).
Salendo sostanzialmente una cresta-sperone sulla sx della parete di una cima minore a nord-est del gruppo del Carchio ; la via presenta difficoltà discontinue. Ad alcuni muri mediamente sul IV+/V- si alternano tratti facili (II/III) su delicato “tipico terreno apuano” con rocce infide e palero. Il passo più difficile è al primo tiro dove un V/V+ ci può stare considerando la qualità della roccia che non permette di tirare e caricare tutto tranquillamente. Le soste sono a fix da collegare. Lungo i tiri pochi fix a proteggere i passi più impegnativi e lunghi tratti sul facile praticamente sprotetti. Noi abbiamo usato 3-4 friends. L’ambiente, tranquillo, è molto bello, molto panoramico e suggestivo oltre ad avere una grande importanza storica. Oltre all’aspetto ambientale la via può avere anche una funzione “didattica” x chi si avvicina alle vie apuane x abituarsi ad un certo tipo di terreno che non di rado si può trovare sui nostri monti e che richiede un’attenzione particolare nei movimenti nonchè la necessità di integrare le protezioni esistenti. L’avvicinamento (30 min.) dal piazzale del Termo a Pasquilio seguendo la via di cava che aggira ciò che rimane della cima del Carchio. Si supera il Passo della Cardella fino ad un taglio di cava abbandonata. Scritta in blu e alcuni bolli blu si scende nel ripido versante di Azzano e seguendo tracce si obliqua a sx (faccia al mare) fino alla sosta di calata (si può comunque scendere ravanando un pò anche senza doppia). Comunque una gran bella gita. Esposizione a sud-est. Appena Roveno avrà recuperato la password metterà alcune foto.
Un saluto a tutti.