Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • #14761
    dok
    Partecipante

    grande Pisanino!…e puoi chiedere anche dove si trova questo <Fondone> in Campiglia? ? un dato importante

    per l’importanza di una grotta in prossimit? del valico del fronte ecco la testimonianza di Idea Rustighi nel citato numero di Trentadue32 dell’ANPI di Carrara, di cui riporto solo un estratto, ma che ? molto interessante leggere per intero.

    <…verso la met? di febbraio si decise di partire…un mattino presto, prima dell’alba, si part? dalla Brugiana verso Antona, attraverso i boschi montagnosi. arrivammo che era quasi notte…ci incamminammo verso l’Altissimo e pi? si saliva, pi? freddo faceva. trovammo ghiaccio e neve…e raggiungemmo il famoso <Tecchione> di cui tanto avevo sentito parlare. era un’immensa grotta con un grande incavo che la faceva sembrare una grande stanza, qualcuno aveva messo dell’erba che seccandosi formava quasi un giaciglio per riposare. tutti erano seduti per terra ed ognuno si rifocillava con quello che si era portato dietro. eravamo rimasti tutti insieme, bisognava ripartire prima che giungesse l’alba, eravamo saliti pi? di mille metri ed era stato terribilmente difficoltoso, ma ora ci si present? qualcosa ancora pi? difficile…se la salita era stata faticosa, la discesa che ci si present? di fronte era molto pericolosa, ghiacciata e lucente nella tenue luce dell’alba. in quella discesa non si poteva camminare, ma bisognava strusciare seduti sul ghiaccio, attaccandoci a delle ginestre lunghe e forti che sbucavano fuori…>

    questo <Tecchione>, insomma, era un riferimento noto.
    le uniche due grotte che finora ho trovato lass? che possono pi? o meno corrispondere a quella descrizione sono quella al bivio ai pascoli del Pitone e quella al passo d’Angiola (o del Frate), meglio forse quella del Pitone per la relativa immediatezza della discesa dopo la salita, la discesa per?, oltre a sottolineare il fatto che non c’era un sentiero vero e proprio ed evoca quasi lo scivolo di un canalone, mi fa pensare a quella macchia di ginestroni alle Greppie, ? l’unico punto mi pare di quella zona tra la Focoraccia e l’Altissimo, ma la vegetazione sar? anche un po’ cambiata nel frattempo. ditemi un po’ che ne pensate, certo quella grotta ? un dato importante e a sentire lei pare proprio sul valico…

    Marco di AS, l’avevo detto, il terzo passo ? quello del <Zappel de Sforza> verso Granarola-Campaccio (33), la possibilit? di raggiungere i Gaglini di Guido da l? (praticamente sul 33) mi sembra alquanto remota per un passaggio in invernale, anche se non si pu? del tutto escludere, cos? sarebbe un quarto passo sulla via del Pitone. il collegamento Pitone-Gaglini (diario di Sciamino) secondo me va cercato pi? in basso, come avevo gi? accennato qualche post fa, e ritorner? sull’argomento un’altra volta. ma prima c’? da trovare un posto a ‘sti Gaglini…

    o Guido, se davvero hai trovato qualcosa che tratti della posizione dei Gaglini (oltre alle due fonti che ho citato) c’hai assolutamente da tirarlo fuori, ch? e una cosa straordinaria! anche Davide del Giudice, quando ci ho parlato io, non aveva dati certi, solo ragionevoli ipotesi
    purtroppo le tue argomentazioni non sono sufficienti a smuovermi dalla mia ipotesi per il Passo della Greppia, perch?:
    – <passo della Greppia> ? un toponimo per niente radicato nel cultura locale zanese dai tempi della guerra, non esiste proprio, come pure <Fosso Griffaia>: per quel che so, sono nomi che sono venuti dopo, e da dove, mi garberebbe proprio saperlo
    – poi tieni presente che la densit? dei toponimi ? altissima nelle zone di interesse, la cava, la selve, i pascoli, ecc., ma si raref? sensibilmente nelle zone fuori mano o poco interesse. avresti da spiegare l’utilit? se non la necessit? di un ulteriore valico proprio l? accanto alle Greppie, quando la zona, per l’utilizzo che se ne faceva, era anche troppo ben servita da valichi e sentieri…insomma doveva proprio essere speciale, per meritare tanta considerazione da reggere la concorrenza con la Greppia-41 e da meritare un nome, che la Greppia ancora non aveva, mi spiego? con questo non voglio dire che non sia possibile come dici te, ma lasciamo dire al Federigi, citato, quando parla dei sentieri che si diramano dalla Grotta di Cel?:
    <Percorrendo quello di sinistra ci si porta al Passo del Pitone, molto usato da chi transita attraverso la Gotica e dal quale si scende poi in Campiglia. Al centro si va invece verso il Passo dei Gaglini, assai usato anch’esso, da dove si scende poi a Tecchia e nella zona della Fioba. A destra, infine, si raggiunge il Passo degli Ancini (o Uncini), costeggiando i paretoni dell’Altissimo. Da quest’ultimo valico ci si pu? ricollegare ai Gaglini oppure, proseguendo sempre a destra, entrare nel Canal d’Angiola (o di Giola che dir si voglia) e giungere alle Gobbie. A mare di questi valichi c’? la Focoraccia, un roccione sotto il quale si apre la Foce Capraia>.
    Mi pare che non abbia bisogno di ulteriori commenti: il quadro dei valichi ? ben chiaro, e chiaro ? il fatto che dai Gaglini scendi a Tecchia, mentre dal Pitone scendi in Campiglia. la focetta che dici te allora dovrebbe portare a Tecchia, ti risulta? se fosse invece una semplice foce di collegamento col Pitone porterebbe in Campiglia, dico bene? ma poi che utilit? avrebbe? io ci sono passato, e l’unico senso che mi pare possa avere ? come valida alternativa all’ultimo tratto del 33 prima del pizzo delle Greppie (da suggerire al CAI…)
    tornando al primo punto, il nome che la Greppia non aveva ancora, il pi? pertinente per un zanese ? <agli Aguti> (agheti per la CTR), ovvevo quelle curiose piccole guglie aguzze numerose in quella zona: piccole guglie, guglini, e se uncini fa ancini, allora guglini pu? fare gaglini…? ? un’ipotesi, tra le tante che mi sono passate per la testa, ma forse la pi? semplice e plausibile.
    insomma Gaglini uguale passo della Greppia, che ne pensi ora?
    ciao
    Luca

    #14765
    guido
    Partecipante

    sicuramente argomentazioni che mi stanno convincendo sempre di pi?…soprattutto la questione sulla toponomastica guglia-gaglini, infatti ne ho salite un p? di ste rocce caratteristiche di cui una molto bella (breve salita sul II se non ricordo male, in cima un vecchio cordino), sotto la greppa sul versante azzano nel canale erboso che scende dalla selletta appena sopra il passo della greppia da dove salgono i segni rossi dal tornante della via di cava o per la salita diretta dal fanfani…diciamo che ora propendo al 60% sulla tua tesi rispetto la mia…:whistle:

    #14768
    Marco di AS
    Partecipante

    Concordo anch’io, Guido: Luca ? stato convincente. :)

    A proposito del valico "uno e trino", Luca, sono andato a rileggermi il post che non ricordavo bene; d’altra parte s’? scritto qualche paginetta su questo topic… :whistle: Tutto chiaro. Devo per? ancora ricercare e andare a rileggere l’altro cui ti riferisci quando dici "il collegamento Pitone-Gaglini (diario di Sciamino) secondo me va cercato pi? in basso", poi non ho capito a quale percorso ti riferisci con il passaggio "io ci sono passato, e l’unico senso che mi pare possa avere ? come valida alternativa all’ultimo tratto del 33 prima del pizzo delle Greppie (da suggerire al CAI…)"

    Devo ancora scrivere qualcosa sulla mia uscita di mercoled? e postare la carta per Bergame, che ho gi? preparato. Ho percorso dalla Tecchia l’ex 188 bis fin sotto il Pitone di mezzo, poi sono salito direttamente a questo valico non con la traccia trovata da Bergame (di cui ho comunque notato l’attacco) ma direttamente come descrive Ponticelli a pagina 10, poi ho fatto il 33 fino alla Greppia quindi sono tornato con il 188. Anticipo solo di avanzare molti dubbi sull’ipotesi avanzata da Bergame, sulla base della vecchia IGM, di un percorso pi? alto rispetto all’ex 188 bis; spiegher? perch?. Infine, quando ho raggiunto i "Gaglini di Guido", tanto per capirsi, mi sono chiesto se quella che sembra una piccola traccia sul versante roccioso l? di fronte, che scende verso valle, potesse essere un sentiero. Poster? una foto; comunque, Luca, l’idea ? che, se cos? fosse, riportebbe con tutta probabilit? verso il 188 quindi alla Tecchia, non certo verso Campiglia.

    Marco

    #14775
    Anonimo
    Ospite

    Take care on Monte Altissimo! Frana dopo frana! [file name=2012_04_08_19-64680c37659b577546bf981fc02c24e7.jpg size=9776]http://www.alpiapuane.com/php/components/com_joomlaboard/uploaded/files/2012_04_08_19-64680c37659b577546bf981fc02c24e7.jpg[/file]

    #14776
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao a tutti; intanto posto lo stralcio della vecchia CTR 1:5000 richiesto da Bergame, e gliene invio anche una copia in alta definizione. Per il resto dovrete ancora attendere un po’… ;)

    Marco

    #14779
    dok
    Partecipante

    eccomi, Marco di AS.

    Ho percorso dalla Tecchia l’ex 188 bis fin sotto il Pitone di mezzo, poi sono salito direttamente a questo valico non con la traccia trovata da Bergame (di cui ho comunque notato l’attacco) ma direttamente come descrive Ponticelli a pagina 10

    Ponticelli descrive con altre parole il bivio tra il passi del Pitone e della Focoraccia, la grotta ? proprio l? sotto, l’hai trovata? ? la via pi? semplice e diretta per salire al Pitone. la traccia di Bergame ? un po’ cervellotica, ma quello della proiezione e verifica della traccia IGM ? un lavoro importante che andava comunque fatto.
    a proposito, Bergame, ora il Pitone coi Gaglini di Guido ? <uno e quattrino>, che vuoi di pi??

    non ho capito a quale percorso ti riferisci con il passaggio "io ci sono passato, e l’unico senso che mi pare possa avere ? come valida alternativa all’ultimo tratto del 33 prima del pizzo delle Greppie (da suggerire al CAI…)"

    ma dai Gaglini di Guido, naturalmente. venendo dal Pitone verso la Greppia, a quella focetta rocciosa scendi sul versante lucchese costeggiando la roccia, e ritrovi subito sotto delle belle tracce di un viottolo che risale al pizzo delle Greppie, forse anche il vecchio 33, se guardi la tavola 48 della guida del Nerli sembra che tutto il sentiero di cresta passasse sul versante lucchese. altrimenti scendi a vista su una crestina fino a riprendere intorno a quota mille il sentiero di collegamento dei tre valichi.

    Devo per? ancora ricercare e andare a rileggere l’altro cui ti riferisci quando dici "il collegamento Pitone-Gaglini (diario di Sciamino) secondo me va cercato pi? in basso"

    quello cui mi riferivo era quello a pag.10, dove illustravo in particolare il collegamento Pitone-Greppie, che potrebbe essere quello cui si poteva riferirsi Sciamino, mi correggo, non nel diario ma in quella intervista del Giannelli SU <Versilia Oggi> riportata su <Versilia Kaputt>. ne approfitto anche per rettificare un’altra svista nell’ultimo post, quando parlavo di Greppia-41 intendevo Greppia-188, CAI ovviamente.
    a parte Sciamino, quel sentiero, che avevo definito un’alta via dei cavatori, prosecuzione naturale della vecchia via per le cave dei l’Altissimo (oggi marmifera dei Colonnoni), ? ben noto ai cacciatori di Zani, ed ? saltata fuori in qualche caso nei nostri colloqui sull’attraversamento della linea gotica, come collegamento dal Pitone al canale delle Greppie, e anche nel senso inverso.

    [b]i due rami che si dipartono da quella ceppaia di carpini hanno secondo me una notevole rilevanza anche per il passaggio del fronte, specialmente quello di collegamento col passo della Greppia, altro importantissimo valico della linea gotica, su una linea che segue quella del <Viarello del Prato> del catasto lorenese, molto evidente nella parte alta che scende obliquamente sotto il pizzo della Greppia per sparire in un mare di scope e scepaloni sotto la focetta rocciosa che riporta sul 33. si pu? ovviare a questa interruzione scendendo poco prima a vista lungo la crestina che riporta al viottolo orizzontale dei cavatori, segnato fino l? (muro di scope) con segni rossi che provengono dalle Greppie e dal tornante della marmifera. in questa zona ci sono residui di postazioni e tutto il canalone delle Greppie ? ricchissimo di grotte naturali.
    il sentiero prosegue verso il Pitone attraversando una serie di piccoli canali con boschetti di salici e betulle e bozzi di cinghiali fino alla famosa ceppaia di carpini.[/b]

    la <focetta rocciosa> di cui parlavo sono appunto i Gaglini di Guido, di cui non ho ancora potuto verificare la prosecuzione in territorio massese. ma se di una prosecuzione si pu? parlare, a occhio e croce, credo che questa possa essere trovata scendendo nel canale verso la casina dei cacciatori, andrebbe verificato, ma ? pur sempre verso Campiglia. la traccia sul versante roccioso che dici te non l’ho mai notata, ma se portasse ad un bel <Tecchione> ben venga…ma mi pare che una mezza riposta l’hai gi? data te, dicendo che scende verso valle, e per Tecchia, come bene illustra il 188, c’? da andare in pari…

    sull'<alta via> torner? con pi? calma, ora sono anche pi? tranquillo perch? Andre mi ha detto che qualche giorno fa le guardie parco hanno portato su gli artificeri che hanno fatto brillare il proiettile di mortaio che avevo trovato a poca distanza dalla via proprio sotto la verticale dei gaglini di Guido. da non trascurare anche la nota di Andre sulle frane nella zona dell’Altissimo, in tanti anni non ne ho mai viste con tale frequenza sia sulla marmifera che sulla Fanfani (cambiamento climatico, abbandono del territorio?)
    ciao
    Luca

    #14782
    Marco di AS
    Partecipante

    Ho elaborato questa carta dopo l’escursione di mercoled? 25 aprile, un buon modo – come ho scritto anche a Bergame – per celebrare la festa della Liberazione… sui sentieri della Libert?!

    Spero di aver indovinato la posizione della Casina dei Cacciatori, che non sapevo si chiamasse cos?. Per il resto, toponomastica a parte, il percorso verde (stradello) + rosso (sentiero) ? l’ex 188 bis; in giallo ? il sentiero proveniente dalla Tana del Lupo che ho percorso quattro anni fa, ricalcato pari pari dalla catastale (attuale, non quella lorenese! ;) ); uso spesso questo metodo sul 5000 perch? i percorsi sulle catastali sono quasi sempre pi? precisi e numerosi rispetto a quelli riportati nella CTR; solo che per la zona in questione, versante lucchese compreso, questo ? praticamente l’unico (o poco ci manca). I puntini rosa corrispondono al percorso che feci io, perch? dopo il fosso di Campiglia le tracce si facevano meno evidenti e a un certo punto le persi; negli appunti avevo comunque annotato la presenza di fettucce.

    A proposito dei canali, in tutte le carte disponibili il fosso di Campiglia viene prima e quello del Pozzone dopo, e sono sempre chiamati cos?. Quindi perch? la Armanini avrebbe dovuto riferirsi al Pozzone? Ricordo, a questo proposito, che trovai un bivio appena superato il fosso (? il trattino in rosa che si stacca a monte) con una traccia che immaginai dovesse risalire alla Casa del Prete. Che fossero qui i tornanti? Per? dalla descrizione sembra una salita continua, mentre cos? ci sarebbe in mezzo tutto il tratto orizzontale che attraversa il fosso del Pozzone.

    Ma veniamo all’escursione del 25: appena superato il fosso del Pozzone (dopo aver tagliato qualche rovo con le cesoie nel tratto dopo la Casina dei Cacciatori), abbiamo trovato questo bivio con una traccia che saliva ripida a sinistra, indicata da Barbara nella prima foto, e alla quale si riferiscono anche le due successive

    Abbiamo provato a risalire la traccia ma quasi subito ho trovato un tratto ripido ed estremamente scivoloso causa terreno assai umido per la pioggia caduta. Dato che l’andamento non era propriamente quello di un sentiero, abbiamo lasciato perdere per proseguire sull’ex 188 bis. Pu? meritare comunque una verifica, meglio se con tempo pi? asciutto. Il bivio ? indicato con l’altro brevissimo tratto in rosa, mentre in celeste ? la mia proiezione delle tracce IGM sulla CTR, ben diversa da quella di Bergame. Infatti proprio in prossimit? del fosso del Pozzone nell’IGM c’? una discrepanza tra i due versanti, e questo provoca la "falsa partenza" pi? in basso della confluenza dei due rami, dato fisico ben pi? attendibile comune a entrambe le carte: ma se si contano le curve di livello sul lato sud, da monte verso valle, non si scappa; l’andamento ? quello riportato, ben poco distante dal sentiero attuale ma sorprendentemente coincidente, a un certo punto – questo s? – con l’itinerario trovato da Bergame (in blu) di cui ho notato l’attacco e che ho risalito fino a quando si perde un po’ nelle stipe. Quindi pu? darsi che il 188 bis tenesse un tempo questo andamento e superasse pi? in alto il versante roccioso rispetto al punto dov’? la corda fissa, ma non ho fatto caso se questo sia possibile perch? la proiezione l’ho fatta appunto dopo l’escursione.

    Nelle due foto sottostanti, l’avvallamento iniziale dell’itinerario di Bergame e nella successiva, sullo sfondo prima delle rocce che salgono al Pitone, la rampa erbosa di salita verso il Pitone di mezzo, che siamo andati a prendere dal punto precedente l’attraversamento del canale con successiva corda fissa. La grotta, Luca, purtroppo non l’ho notata, non avevo capito che era proprio l? e quindi non l’ho proprio vista. L’itinerario rosa ? indicativo, ricalcato su quello IGM; in realt? soprattutto in alto abbiamo risalito il versante non del tutto linearmente, trovando ogni tanto qualche traccetta che abbiamo sfruttato, ma non abbiamo individuato con precisione quelle citate da Bergame.

    Infine, una foto presa poco prima dei "Gaglini di Guido", poi elaborata con il percorso che mi sono immaginato io (approssimativo dopo il primo costone e, soprattutto, non so quanto fattibile) guardando il versante, dove sembra trovarsi una debole traccia (in giallo, mentre in rosso ? il 188 e pi? in alto il 41). Cosa ne pensate?

    Non avendo pi? molto tempo a disposizione, non ci siamo avventurati e siamo tornati dalla Greppia con il 188. Che francamente, in qualche punto, andrebbe un po’ ripulito, magari prima che venga l’estate. :whistle:

    Marco

    #14783
    dok
    Partecipante

    …diciamo che ora propendo al 60% sulla tua tesi rispetto la mia…

    per dare a Guido una possibile ulteriore riprova del fatto che i su’ gaglini non sono i Gaglini di cui parlano Sciamino e il Federigi, e cos? cercare di alzare un po’ alla volta la sua modesta percentuale di convincimento, mi appello ancora una volta a Sciamino.
    questa ipotesi, che mi ? venuta in mente solo ora, grazie all’attenzione posta da Guido e Marco di AS a quella focetta, soddisfa finalmente i miei dubbi finora irrisolti riguardo un passo del diario di Sciamino, quando cio? parla dell’episodio in cui la missione immediatamente precedente la sua (attraversamento del fronte da Azzano a Antona di una comitiva di inglesi) and? a finire sulle mine in prossimit? del passo del Pitone. dopo essere salito con un portatore al passo a cercare di soccorrere la guida colpita, che era gi? morta, torn? indietro quel centinaio di metri dietro il colle dove aveva lasciato la comitiva e <appena arrivai detti ordine di marcia…quando si ebbe percorso circa 150 metri in salita si inizi? la discesa sul versante di Campiglia. dalla posizione del passo minato e precisamente dal torione del Pitone che rimaneva pi? basso di noi ci fu una grande sparatoria con mitraglie che sparavano nella direzione di un sentiero che rimaneva sopra di noi e che loro certamente ci credevano in questo mentre eravamo pi? bassi e quindi fuori pericolo…>.
    insomma Sciamino gliel’ha fatta un’altra volta sotto il naso, ma di dove pu? essere passato, se non per la focetta dei gaglini di Guido?
    cos? la vedo io, e finalmente il quadro mi soddisfa: Sciamino sale fino alla ceppaia di carpini sul crinale per il Pitone: arrivato l?, dopo essere salito e sceso dalla zona dell’esplosione, decide di portare la comitiva in direzione Greppie, lungo l’ <alta via dei cavatori>. arrivato pi? o meno sotto la verticale di quella focetta (i gaglini di Guido) risale il cinale e varca l? la cresta, scendendo, sempre ammesso che sia possibile scenderci, nel canale sottostante in direzione Campiglia. questo per tenersi sufficientemente lontano dalla pattuglia che lo aspettava al Pitone, ma anche per non allontarsi troppo e inutilmente risalendo il canale delle Greppie (Gaglini).
    praticamente avrebbe fatto pi? o meno il percorso che ho descritto in quel post a pag.10: tra l’altro la ceppaia di carpini (l’ipotetico punto di sosta della comitiva sotto il Pitone) come tutta l’ <alta via dei cavatori> rimane intorno a quota mille, e la differenza di quota con la focetta dei gaglini di Guido (1149m) ? di 150m meno qualcosa: quel qualcosa che farebbe rabbrividire un GPS…
    quando la pattuglia al Pitone si accorge di essere stata gabbata, pensando che avessero preso la via dei Gaglini-188, sputa fuoco e fiamme in quella direzione, pi? in alto rispetto a dove si trovavano loro, che scendevano probabilmente fuori vista protetti anche dai fianchi del canale che porta in Campiglia sotto la casina dei cacciatori (oppure su una via per Tecchia pi? bassa del 188, come ipotizza Marco di AS).
    insomma c’ho da tornare su a verificare questa ipotesi, che se lo fosse consentirebbe di affermare con sufficiente certezza che quella focetta, dei gaglini di Guido, non ? il passo dei Gaglini di Sciamino (e Federigi), altrimenti l’avrebbe chiamata cos?.
    ciao
    Luca

    #14786
    Anonimo
    Ospite

    Complimenti a Marco per il bel lavoro sul terreno e sulle carte, e anche per il bel modo di festeggiare il 25 aprile.

    Controllando le quote e le linee della vecchia IGM mi sono reso conto che la linea tracciata da te ? quella che riflette pi? fedelemente il tracciato perduto della vecchia IGM e che questo coincide in parte con la mia traccia blu.

    Per quanto riguarda l?andamento della mia traccia blu rispetto al tracciato della vecchia IGM: nella parte bassa i due itinerari coincidono abbastanza. Invece sotto il valico io ho piegato decisamente a sx (salendo) per andare ad intercettare la traccia pulita (sul costone roccioso) da cui ero sceso all?andata. Ma in realt? qui l?itnerario non ? obbligato e si pu? benissimo puntare a dritto come hai fatto te e come fece Ponticelli tempo addietro. Quindi la divergenza (in alto) tra la traccia della vecchia IGM e la mia traccia blu ? solo apparente, una questione di comodit? di salita. Puntando direttamente al valico si incontra infatti terreno un pi? ripido e si deve procedere comunque un po? a zig-zag.

    Per quanto riguarda la sua logica secondo me potrebbe avere le carte in regola per essere uno dei passaggi della via della libert?: ? una linea piuttosto diretta (quasi una scorciatoia), non ha perdite di quota e rimane anche piuttosto riparata alla vista. L?unico difetto ? che, allo stato attuale, nella parte centrale ? nascosta dalla vegetazione e dall?erba alta. Ma procedere a vista in direzione del valico ? piuttosto semplice e poi, comunque, si incontrano tratti dove la traccia riappare in mezzo alla vegetazione. Poi la parte alta ? in comune con l?itinerario proveniente dal basso (che parte da quello che Luca chiama "bivio pitone-Focoraccia"). D?altra parte questo itinerario, da quello che ne scrisse Ponticelli, non mi pare che sia pi? definito n? mi pare che l? vi si trovino evidenze di antichi sentieri.

    Per chiarezza ho disegnato sulla foto di Marco il tracciato che ricordo di aver seguito (ovviamente ? solo indicativo, poi sul terreno ho seguito le linee dove la vegetazione era meno ostica).

    Luca, non capisco perch? trovi questa traccia ?cervellotica?. Se dici ?scabrosa? o ?debole? ti do sicuramente ragione, ma ?cervellotica? si attaglia pi? a qualche tuo intervento sul forum che alla traccia in questione :evil:

    Scusami, apprezzo tantissimo i tuoi interventi per la competenza e la ricchezza di informazioni. Il tuo contributo ? sicuramente prezioso e insostituibile a differenza del mio che, senza falsa modestia, sono e mi ritengo un parvenu della materia. Ma volte ? un po? faticoso starti dietro se non hai alle spalle un master in ?pitonomastica apuana e semiologia zanesica? :P forse per me sarebbe pi? semplice seguirti in mezzo alla stipa o su per i canaloni dei "guglini/gaglini" ;)

    #14789
    dok
    Partecipante

    oh, non ci riesco proprio a inviare immagini, le ho anche portate a 499x374px e sotto i 100kb, ma non c^? verso di farle accettare: ma come fate Bergame e marco a postare delle 800×600, me lo potete spiegare?
    ciao
    Luca

    #14790
    dok
    Partecipante

    oh, non ci riesco proprio a inviare immagini, le ho anche portate a 499x374px e sotto i 100kb, ma non c^? verso di farle accettare: ma come fate Bergame e marco a postare delle 800×600, me lo potete spiegare?
    ciao
    Luca

    intanto beccatevi questo, senza immagini ? un enigma, vi tocca lavor? di fantasia, poi quanto scoprir? il modo le aggiunger? in seguito, il contrario di quello che ha fatto Marco

    quando si incontrano opere non d’arte, ma di natura, e di cotanta suggestione, viene spontaneo domandarsi: ma ? mai possibile che una cosa del genere sia in passato passata inosservata, e che non le abbiano mai dato un nome? come si fa a non battezzare quello che ? un vero e proprio imponente gruppo scultoreo, che pare fatto dalla mano di un artista?
    XXXXXXXfoto soleXXXXXXXX
    e la suggestione ? ivi vieppi? amplificata nei d? di nebbia, allor che cotesto palesasi in guisa di cangiante mistica apparizione…no no, qui nessuno s’? fatto una canna di troppo, provare per credere…
    XXXXXXXXXfoto nebbiaXXXXXXXXXX
    questa ? la pi?…artistica delle ipotesi sui Gaglini, Gaggini: ? possibile che Sciamino o altri prima di lui attribuissero la <paternit?> di quest’ <opera d’arte> a qualche scultore magari conosciuto sui banchi di scuola, in qualche libro o al catechismo, come un certo signor Gaggini, o Gagini?
    <GAGGINI (Gagini). – Famiglia di scultori e marmorari lombardi originari di Bissone, in Canton Ticino, e attivi a Genova dal XV secolo…> (fonte Dizionario Biografico Treccani, in rete)
    e in particolare:
    <Antonello Gagini. Figlio dello scultore Domenico Gagini, ? fratellastro dello scultore Giovanni II Gaggini…studia architettura non solo col padre…ma anche nei suoi viaggi in Toscana per acquisto di marmi…Trova anche il tempo per un soggiorno a Roma presso Michelangelo dal 1504 al 1506, collaborando alla tomba di Giulio II…> (fonte wikipedia)

    insomma, se questo fosse il Gaggini o Gaglini di Sciamino, allora si pu? anche provare a disegnare il tracciato di una via che nella parte alta non passa per il canale-corridoio delle Greppie, quello a ridosso delle pareto dell’Altissimo, che ? gi? difficile a farsi in buone condizioni meteo, ma proprio dal <gruppo scultoreo del Gaggini>, che poi altro non ? che forse la pi? interessante e meglio riuscita delle guglie della zona: le altre due guglie in questione, che delimitano il passaggio scendendo dalle piccole guglie sul passo, potrebbero essere quelle che chiamerei, perch? no?, della <meta>, riferendomi al <Pitone con Meta> del catasto lorenese (ci potrebbe anche stare…la meta del Viarello del Prato…): quelle due guglie, la pi? a valle ? quella col vecchio cordino in cima salita da Guido, sembrano infatti come le due colonne di un portone per il passo.
    e guarda caso la via che viene gi? di l? inarcandosi leggermente nella ripida valletta fino al <gruppo scultoreo> passa proprio in mezzo a una macchia di ginestroni, che a quella quota, tra la Focoraccia e l’Altissimo, mi pare sia l’unica della zona.
    e comunque, anche se un c’entrasse nulla la manodopera del signor Gaggini, la via rimarrebbe a pieno titolo la via dei Gaglini, ovvero la via delle piccole guglie.
    XXXXXXXfoto via gaglini2XXXXXXX

    il <gruppo scultoreo del Gaggini> si trova su quella che ho chiamato l'<alta via dei cavatori>, ovvero il sentiero in pari intorno a quota mille che collega tutti e tre i valichi della zona. in direzione mare si va verso i passi del Pitone, della Focoraccia e l’Aiola, a monte si va verso il canalone delle Greppie all’altezza del tornante della marmifera troncone Colonnoni, passando accanto ai resti di un paio di postazioni (documentata la presenza di postazioni avanzate partigiane-alleate subito sotto il Passo), e incontrando nella discesa verso la Grotta di Cel? numerose altre grotte, grandi e piccole, pi? o meno naturali, in cui finita la guerra furono ritrovate una quantit? di oggetti anche di civili: ma il ricordo pi? forte di chi durante o subito dopo la guerra ? salito lass? era il solco profondamente scavato nel terreno dal passaggio di migliaia di persone.
    questo convalida la tesi del canale delle Greppie come viadotto collettore del traffico proveniente anche dal passo del Pitone e dalla Focoraccia: a quote diverse tutte le vie di valico vi si innestavano, per dirla col Federigi, tutte le vie portano alla Grotta di Cel?.
    XXXXXXXXfoto postazioni grottaXXXXXXXXXXXX
    ciao
    Luca

    #14791
    dok
    Partecipante

    Ma volte ? un po? faticoso starti dietro se non hai un master in ?pitonomastica apuana e semiologia zanesica? forse sarebbe pi? semplice seguirti in mezzo alla stipa o su per i canaloni dei "guglini/gaglini"

    o Bergame, se non sono stato chiaro, basta chiedere
    anche la cattedra in semiologia zanesica, ne abbiamo gi? parlato, basta andar l? e chiedere.
    ciao

    #14792
    Anonimo
    Ospite

    Come si fa a postare le foto 800×600 ? Luca, ma perch? non ti fai un giretto sul forum, come io dovrei fare in quel di Azzano ? Tra le migliaia di post :blink: dovresti trovare quel che cerchi :evil: :evil: :evil: Del resto te non dovresti aver problemi :whistle: non sei quello che nelle macchie di stipa ci va a passeggio con la morosa in ciabatte e braette ? :P

    …………………….. :sick: :sick: :sick:

    Mannaggia, dovrei troncar qui e lasciarti scartabellare il forum alla ricerca del bandolo, ma son troppo curioso o troppo … cojon :S

    Prova questo

    http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=2873&catid=4#2873

    Oppure questo

    http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=16810&catid=2#16810

    Visto che negli scepaloni sei a tuo agio, qualche cosa dovresti cavarne, a meno che anche questo non ti sembri un po’ troppo “cervellotio” :evil:

    #14793
    Marco di AS
    Partecipante

    Noto di nuovo qualche bonaria scintilla… :whistle:

    Sono curioso anch’io di vedere le foto; certo che l’ipotesi di Luca ?, diciamo cos?, alquanto audace. Non so che cultura potesse avere Sciamino, in ogni caso non ? che si sta parlando di Michelangelo!

    A parte l’origine del toponimo, se Sciamino nei suoi diari non cita mai la Greppia o le Greppie con questo nome, ? ipotizzabile che con Gaglini, Gaggini o Goggini si riferisca appunto a quel valico. Andiamo, insomma, per esclusione. A me per? ? venuto in mente anche un altro passetto senza nome, quello lungo la cresta degli Uncini (tra la Greppia e quest’ultimo valico), da dove si stacca la traccia segnata con bolli rossi che riconduce al tornante della marmifera dei Colonnoni.

    Un’altra cosa: non vi siete espressi sulla pseudotraccia segnata in giallo, sotto i "Gaglini di Guido". Che ne dite?

    #14794
    dok
    Partecipante

    Spero di aver indovinato la posizione della Casina dei Cacciatori, che non sapevo si chiamasse cos?

    nemmeno io, Marco, infatti l’avesso scritta col punto di domanda, in attesa di un nome definitivo dal versante massese. in realt? l’abbiamo chiamata cos? tra noi in quell’uscita del 2009, perch? vi si trov? del granturco messo l? evidentemente per i cinghiali…

    A proposito dei canali, in tutte le carte disponibili il fosso di Campiglia viene prima e quello del Pozzone dopo, e sono sempre chiamati cos?. Quindi perch? la Armanini avrebbe dovuto riferirsi al Pozzone?

    ? chiaro, perch? il tratto coi tornanti, come quello successivo che sale verticale al Passo, sembra che facciano parte della porzione di percorso in salita verso il Pitone <superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoch? verticale sino al Passo del Pitone>, che se ? quello della tavola XXVII, allora non si vede come il Fosso possa essere quello di Campiglia delle mappe. se invece fosse proprio di Campiglia delle mappe, pu? essere che la Armanini si sia sbagliata e abbia descritto invece un attacco del 188? in effetti scendendo da Tecchia sul fianco del Fosso di Campiglia ci sono tracce di tornanti che salgono verso il 188…
    e poi non credo proprio che i partigiani stessero a sottilizzare pi? di tanto con dettagli cartografici e dati catastali, nella pratica erano certo molto pi? importanti indicazioni che non sono segnate sulle carte, come la Grotta di Cel?, o il Fondone, che non ha ancora trovato una collocazione eppure mi sembra il dato pi? importante in Campiglia, non sei d’accordo?

    appena superato il fosso del Pozzone (dopo aver tagliato qualche rovo con le cesoie nel tratto dopo la Casina dei Cacciatori), abbiamo trovato questo bivio con una traccia che saliva ripida a sinistra, indicata da Barbara nella prima foto

    s?, pare proprio una bella traccia di cinghiali…comunque vedrai che se c’? una possibilit? di scendere dai gaglini di Guido, come dicevo qualche post fa, c’ha da risbucare in quella zona, forse proprio su quelle tracce

    Infine, una foto presa poco prima dei "Gaglini di Guido", poi elaborata con il percorso che mi sono immaginato io (approssimativo dopo il primo costone e, soprattutto, non so quanto fattibile) guardando il versante, dove sembra trovarsi una debole traccia (in giallo, mentre in rosso ? il 188 e pi? in alto il 41). Cosa ne pensate?

    …e dici bene…non so quanto fattibile…sarebbe da sent? anche Guido…

    e siamo tornato dalla Greppia con il 188. Che francamente, in qualche punto, andrebbe un po’ ripulito, magari prima che venga l’estate.

    concordo pienamente, anche il 41 in prossimit? di Tecchia ne avrebbe dimolto bisogno.
    ciao
    Luca

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