Homepage › Forum › Alpi Apuane › Chiacchiere al rifugio › Altissimo: Monte delle Tavole…o no?
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1 Marzo 2016 alle 10:07 #23866dokPartecipante
o Fabrizio admin, ho cambiato il titolo del topic da:
Monte delle Tavole…o no?
in
Altissimo: Monte delle Tavole…o no?
per le ragioni che ti avevo spiegato per email
ciao
Luca29 Novembre 2021 alle 18:48 #52459dokPartecipanteo mae….e mi tocca riaprire questo vecchio tòpicche…per metterci la parola fine…perché solo ora, a 6 anni di distanza dalla domanda provocatoria di Marco di AS da cui era partito tutto:
O Luca, a proposito di mappe recenti riguardo al Monte delle Tavole, da’ un’occhiata al catasto storico e dimmi un po’ icché c’è scritto…
ho finalmente la risposta:
o Marco…. c’è scritto chiaro e tondo: Monte delle Ravole
Marco e Enzo, se siete sempre vivi e connessi….e vi interessa la soluzione battete un colpo
ciao
Lucaqui (e pagine successive) la versione originale del tòpicche…finché c’è:
1 Dicembre 2021 alle 09:46 #52460EnzoPartecipanteVivo, vegeto, presente, attivo sul terreno e a tavolino. E ogni tanto anche connesso per dare un’occhiata al forum, con la speranza di ritrovarci qualche segno di vita. Ripeto quello che avevo già scritto anni fa a proposito di codesta ipotesi, che credo fondata:
“Ingegnoso e plausibile, complimenti.
Naturalmente, questo legittima il toponimo Monte delle Tavole… l’errore di trascrizione (uno dei tanti che si verificano nella trasmissione delle parole) lo direi passato in giudicato, ormai.”
Enzo1 Dicembre 2021 alle 23:07 #52461dokPartecipanteciao Enzo!
è un piacere risentirti e sapere che sei sempre in forma……ma sul passato in giudicato permettimi di esprimere qualche dubbio: in una sentenza di primo grado dell’anno scorso il Commissario agli usi civici ha dichiarato la natura collettiva delle terre in questione… e come Marco ti potrà confermare i diritti di uso civico (anche quello del nome?) sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili… sicché: la questione direi è sempre aperta
ormai è tardi, a domani
Luca2 Dicembre 2021 alle 11:53 #52463dokPartecipantecapitolo I: illusionismo
o Enzo neppure la mia ipotesi di qualche anno fa era fondata… ma l’intuizione era corretta, che lì ci doveva essere scritto Ravole e non Tavole…
voglio dire che in realtà non c’è stato errore di trascrizione, lì c’è effettivamente scritto: Monte delle Ravole
…e nessuno, me compreso, se n’era accorto2 Dicembre 2021 alle 11:55 #52465dokPartecipante2 Dicembre 2021 alle 11:56 #524672 Dicembre 2021 alle 11:57 #52469dokPartecipantecapitolo III: …nè Tavole
ma d’altra parte se fosse stato scritto Tavole, l’avremmo trovato scritto con questa T maiuscola, già vista nel Terminato delle immagini precedenti:
2 Dicembre 2021 alle 11:58 #52471dokPartecipantecapitolo IV: l’illusionista delle Ravole
e allora non resta che concludere che l’artefice di tutto ciò è il Valentino Passetti, geometra di prima classe, che ha curato la sezione S.Maria Maddalena in Arni e Altissimo… Terminata nel 1824
facciamo caso al Riporto ABC dei punti trigonometrici:
2 Dicembre 2021 alle 11:59 #52473dokPartecipante…e prendiamo atto che la R maiuscola la scriveva anche in questo modo, esattamente come nel Monte delle Ravole:
2 Dicembre 2021 alle 12:00 #524752 Dicembre 2021 alle 12:40 #52476dokPartecipanteP.Q.M.
e così il Monte delle Ravole confermerebbe la sua identità corrispondente alla voce tuttora in uso Le Ravole, Alle Ravole…
…e, aggiungerei, la sua posizione tra la Foce di Popellora e il Vaso Tondo, tra i due canali che confluiscono in Betignamentre il chimerico Monte delle Tavole della cartografia recente, ora segnato in cresta come anticima del monte Altissimo… cederebbe il posto al Vaso Tondo, come l’ho già sentito chiamare a Zani
già: e il passo del Vaso Tondo alla Foce dell’Orsone!!!
7 Dicembre 2021 alle 21:25 #52481dokPartecipante…e se qualcuno avesse ancora dubbi sull’uso corrente del nome Ravole (località e anche sorgente) riporto qui di seguito un popo’ di estratti da documenti recentissimi che si possono trovare in rete con una semplice ricerca su gugol:
(…)Le cave storiche del gruppo Cervaiole (Falcovaia, Saltetto e Russia) furono caratterizzate, in una
prima fase, da uno sviluppo ovviamente condizionato sia dalle tecniche di estrazione, sia dalle
difficoltà di trasporto del prodotto estratto verso valle dell’epoca.
Le cave infatti erano collegate con i poggi caricatori di fondovalle con ripide ed insidiose vie di lizza
che condizionavano i tempi di estrazione e la consegna del materiale lapideo alle segherie e ai
laboratori.
Grande cambiamento e sviluppo si ebbe a seguito della costruzione da parte dell’esercito tedesco nel
corso della seconda guerra mondiale (1944), di una strada completamente carrozzabile che partendo
dalla località le Ravole collegava tutti i siti estrattivi. I tedeschi si impegnarono nella realizzazione di
questa grande opera viaria perché valutarono questo luogo un punto strategico di difesa della
cosiddetta Linea Gotica.
La nuova strada di collegamento permise di coltivare in modo più razionale, partendo dai cantieri
superiori, la cava Cervaiole(…)(…)In definitiva il sistema idrogeologico del M. Altissimo ‐ Pizzo delle Cervaiole convoglia le acque di
infiltrazione in parte verso S, dando origine alle sorgenti denominate La Polla e Giardino, e in parte
verso N/NE dando origine alle sorgenti Ravole e Betigna 1(…)(…)E’ opportuno sottolineare come le sorgenti La Polla e Ravole siano captate e regolarmente
concessionate ad uso industriale per i lavori di escavazione del marmo(…)(…)L’approvvigionamento dell’acqua necessaria alle varie utenze di cava, in particolare per
l’esecuzione dei tagli per l’estrazione del marmo, avviene in via prioritaria tramite il recupero
dell’acqua di lavorazione utilizzata per i tagli stessi e il recupero di acqua meteorica.
Viene poi effettuato il prelievo di acqua dalle sorgenti “La Polla” e “Ravole” (mediante
pompaggio), limitato però ai periodi siccitosi e di maggiore consumo(…)(…)Il Parco nella Pronuncia di Compatibilità Ambientale, ha predisposto che la sorgente Ravole,
utilizzata per l’approvvigionamento idrico, rilasci permanentemente, uno sfioro idrico in grado di
soddisfare il fabbisogno della fauna selvatica present e nell’area e di eventuali animali domestici al
pascolo(…)(…)La cava Piastrone rappresenta uno dei siti estrattivi più importanti del versante settentrionale del
Monte Altissimo, essendo il sito estrattivo più antico e, da un punto di vista strettamente
geometrico, uno dei più grandi dell’intero comparto.
La cava in esame è raggiungibile mediante una strada di arroccamento privata e non asfaltata che
collega i Bacini estrattivi del versante meridionale con Bacino delle Gobbie. Dunque la cava
risulta essere raggiungibile sia dalla strada di accesso alla cava Cervaiole, tramite una diramazione in località Ravole, sia dalla Strada Provinciale S.P. 13 di collegamento tra Massa e Arni(…) -
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