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TroncFeuillu scritto:
bonatti scritto:
[quote]Oppure quello che viene fatto in Himalaya su montagne da 7000 metri dagli inglesi che non si portano nel gli spit, ne le fisse ne le radioline o i cellulari , oppure in Alasca.
Questo ? alpinismo classico, romatico, d’avventura e non c’? da scomodare Bonatti o Messner perch? sono cose di oggi!!
Per come la vedo io, solo questi che ho riportato sono gli ambiti per un alpinismo moderno, di frontiera e di avventura, in un logico filo conduttore col passato. Non c’? novit?, n? altro, in ripetizioni, riscoperte di "vecchi" itinerari, in solitarie o quello che ti pare. Tannto meno nella fortuna di una particolare stagione invernale sulle Apuane. Non ci sono pi? i presupposti della scoperta, o sono molto limitati appunto. Se sono passati gi? altri che importa se tu ripeti e fai meglio come tempi o protezioni usate? Che valore aggiunge fare la Nord dell’Eiger in meno di 3 ore? Nessuno potr? mai pi? imitare Heckmair ed Harrer. Auer fa il Pesce in solitaria: exploit, non proprio alpinismo. Certamente non avventura. Sono solo miglioramenti dovuti al maggior allenamento e preparazione, ai materiali pi? affidabili e soprattutto alla maggior conoscenza delle pareti in ogni dettaglio. Senza gli "apripista" la maggior parte di costoro non so se sarebbero all’altezza psico-fisica di chi li ha preceduti. Del resto ? un confronto impossibile. Ma ? un fatto che tutti avvertiamo meno fascino in queste prestazioni. Purtroppo rimane poco da scoprire o da inventare. Ma ?, ripeto, solo una mia considerazione maturata in anni di escursionismo, alpinismo (soft sia chiaro), arrampicata, e lettura, quella tanta…[/quote]
Esatto Tronc, c’? rimasto veramente ben poco da esplorare e da scoprire. L’uomo ? arrivato da tutte le parti in tutti i continenti e su tutte le vette. Mi ricordo un bel libro sulla Patagonia di Gino Buscaini che consiglio a tutti:
"Patagonia terra per alpinisti, esploratori e viaggiatori"
dove appunto si mette in risalto questa tripla veste dell’alpinista che appunto ? anche un viaggiatore e un esploratore o quanto meno che in questa terra c’? posto per tutte e tre queste figure.
L’alpinista una volta era anche un esploratore di terre sconosciute un conquistatore di vette e pareti ancora vergini. Adesso questo ? diventato veramente raro se non impossibile se non vai in luoghi remoti. A livello alpino tutto ? stato salito.
E sono d’accordo con te che le grandi prestazioni dei professionisti di oggi non hanno pi? il sapore di quelle dell’epoca di un Bonatti, di un Cassin e meno ancora di un E. Questa. Secondo me queste grandi prestazioni sanno troppo di scentifico di troppo preparato nei minimi particolari.
Anche se poi spesso certi incidenti alpinistici che avvengono dovrebbero farci capire che c’? qualcosa pi? grande di noi e la tecnologia , la preparazione tecnica e fisica non ? sufficiente ad eliminarli.
Forse ci vorrebbe un p? pi? di fiuto animalesco e non sarebbe sbagliato cercare di entrare pi? in sintonia con l’ambiente!!!
Ma proprio per questo mi domando: perch? vogliamo rendere tutto pianificato e preconfezionato?
perch? non lasciare spazio alla fantasia, all’avventura e immegerci nel gusto dell’incertezza che possiamo provare nel salire una parete cercando appunto di lasciare il pi? possibile disattrezzate le nostre montagne, le pareti, senza troppi segni evidenti di passaggio.
Chiaramente non possiamo tornare ai tempi pionieristici dell’alpinismo, per? possiamo contribuire a non trasformare la montagna in un luna park verticale.
Anche perch? se ? vero, come ? vero, che non ci sono pi? territori e cime da scoprire, fiumi da scendere in canoa come faveva Bonatti, c’? ancora una cosa molto misteriosa tutta da esplorare che ? l’uomo, quello che ha dentro e quello che ? capace di tirare fuori in determinate situazioni e ambienti.
Ma se continuamo di questo passo diventeremo tutti dei robot o quanto meno faremo fare tutto a loro, perdendo l’anima ANIMALE che ? dentro oguno di noi.
Quanto all’alpinismo classico e romatico ti dico che in Apuane c’? ancora molto da fare.
Prime solitarie, prime invernali, prime solitarie invernali !!! Sono sotto gli occhi di tutti, aspettano solo che qualcuno le faccia ma bisogna aprire il cuore verso queste cose e non solo pensare alla pura scalata e ai soli gradi.
Per? non mi chiedere quali sono queste cose ancora da fare perch? non te le dico:evil:
Diversamente dal titolo di un bel libro fotografico di Gaston Rebuffat:
"gli orizzonti non sono tutti conquistati" ;)