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Allora ragazzi, ecco un piccolo report sulla serata di ieri che si è svolta al crazy center di Prato;
come da programma l’evento è stato diviso in due parti: una “riunione a porte chiuse” dalle 17,30 circa sino alle 20.00, cena e poi la proiezione del bel video di Ezio con domande a seguire; sicuramente, a prescindere da tutto il resto, è stata una gran bella serata dove si è discusso di montagna tra amici ed il livello del dibattito si è mantenuto alto, senza scadere in polemiche od innalzare troppo i toni; ringrazio tanto Ezio Marlier per la sua presenza, mi ha fatto una gran bella impressione, è un tipo davvero simpatico e alla mano, molto ironico e a mio avviso persona di cuore con una esperienza enorme; un ringraziamento doveroso anche al Ticci per aver offerto la serata e messo a disposizione quella struttura della Madonna che è il crazy center; ho molto apprezzato l’ambiente soprattutto per l’ottimo bar/ristorante interno che ha fornito a tutti la materia prima per una discussione rilassata (l’alcool ).
L’unica nota dolente è il fatto che fossimo davvero in pochi(alla sola riunione), circa una dozzina compreso Ezio; questo ha di fatto impedito di arrivare ad una conclusione concreta visto che mancavano molti personaggi di spicco dell’alpinismo Apuano che avrebbero potuto dire la loro; se ci sarà l’interesse faremo altri incontri sperando in una maggiore affluenza. Nonostante ciò si è tentato comunque di arrivare a stendere una “linea guida” (da notare le virgolette!), cosa non facile visto che spesso durante il dibattito siamo andati un po’ fuori tema; fortunatamente erano presenti anche Giancarlo Polacci della Monteforato e la Silvia Petroni, che hanno un’attività di apertura veramente notevole e sono stati forse rappresentativi di una parte del pensiero della nostra comunità alpinistica; io (che in fin dei conti ho lanciato l’idea di fare questo incontro) forse c’entravo come i cavoli a merenda visto le tre vie in croce che ho aperto ; concludendo, verso la fine del dibattito ho voluto cercare di uscire da quella stanza con qualcosa di concreto e quindi ho posto la questione in maniera netta: la mia domanda è stata se sul fatto di NON ritoccare (specialmente a suon di trapano) le vie già esistenti (vecchie o recenti che siano) fossimo tutti d’accordo e con mio sollievo in effetti lo eravamo tutti; per dovere di cronaca devo dire che Cristiano Virgilio in realtà era l’unico in disaccordo su questo punto (almeno parzialmente) ma in modo molto democratico e senza nessuna polemica ha detto che si atterrà alla maggioranza (sottolineo che eravamo quattro gatti per cui quello che è uscito fuori ieri sera vale in realtà ben poco..è stato un primo passo al quale dovrebbero seguirne altri con una partecipazione maggiore di persone); per quanto riguarda la possibilità di nuove aperture moderne (con uso dei fix per intenderci), anche qui eravamo sostanzialmente daccordo ma si è parlato di piccoli settori ben selezionati (ancora da delineare con precisione) ove fare una sperimentazione in stile Flambeau (giusto per rendere l’idea), per permettere a chi vorrà di cimentarsi su difficoltà alte/molto alte senza rischiare eccessivamente; dal mio punto di vista è un compromesso accettabile e come ha suggerito qualcuno telefonicamente da oltre alpe
può essere utile a far sfogare qualche prurito evitando così una espansione capillare dei fix (sulla quale comunque nessuno era fortunatamente d’accordo); ci tengo a precisare che in tutto questo Ezio ha detto la sua in maniera assolutamente disinteressata e non aveva alcuna intenzione proselitistica, anche perchè lui abita sul Monte Bianco..che gli frega di propagandare i fix qui da noi? nulla infatti!
Abbiamo poi proseguito con la proiezione del bel film di Ezio( e qui l’affluenza è stata notevole per fortuna!) che sostanzialmente ha fatto un breve excursus di quella che è stata tutta la sua attività di alpinista e ghiacciatore, dalle salite nostrane sul Bianco alle spedizioni in Canada e Pakistan; lui è stato un vero protagonista dell’evoluzione della scalata su ghiaccio e ha visto nascere in diretta lo stile total dry ed il misto estremo (tra l’altro nel video non si parla neppure dell’attività moderna al Flambeau e altre zone); il video è bello, ricco d’immagini e storia ed ha uno stile molto azzeccato anche nel montaggio: la qualità delle riprese inizialmente è bassa (parliamo di vecchi VHS riadattati e digitalizzati), in linea con i mezzi tecnologici dell’epoca e via via aumenta con l’avvicinarsi (a livello temporale) del film ai tempi attuali; ho apprezzato molto anche lo stile di narrazione e le musiche, fanno capire quanto Ezio sia innamorato delle sue montagne come noi delle nostre!
Speriamo in un inverno decente per portarlo a scoprire le meraviglie del nostro ghiaccio salato.
Ancora un ringraziamento a tutta la banda, a presto