Ratti Marchetti – Nord Pizzo d’Uccello

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  • #53010
    greg.ped
    Partecipante

    Ieri insieme al Casucci e al Gabriele di Vagli siamo andati a ripetere questa via. Ci abbiamo messo poco più di 10 ore. Uscendo nel camino-fessura.

    Condizioni dell’itinerario:
    -Molti meno chiodi rispetto a quelli indicati nella relazione di del 2007 (trovata su Gulliver, penso sia di Tomasin).
    -La parte interessata dalla frana del 2013 è abbastanza ripulita, però non esente da grossi pericoli. in ogni caso questa porzione si limita alla parte finale di L9, quasi tutto L10 (che si svolge prevalentemente in un canalone) e la parte finale di L11 (la più problematica).

    Chiodi e materiale lasciati:
    -S3, cordone sui chiodi per individuare la sosta
    -S5, chiodo e cordone in sosta.
    -L7, chiodo vicino alla partenza
    -L11, chiodo
    -S11, chiodo

    Sovrapposizioni di panpepato rispetto alla Ratti-Marchetti, usati i tiri di quest’ultima per riferimento
    -S2
    -L3, per una decina di metri.
    -L6 quasi interamente.
    -L7 ultimi metri. Ed S7
    -L8 quasi interamente sovrapposto. S8
    -L9 sovrapposto totalmente. Tranne la sosta che forse è franata

    Penso che prima di me molte persone abbiano già trattato l’argomento, quindi non voglio andare oltre.

     

    Impressioni & varie
    Bel vione! Ci ha richiesto più impegno e tempo di quanto avessimo preventivato. Alcuni tiri gradati V mi sono sembrati duri quanto i VI del gran diedro, ma probabilmente il tutto era dovuto alla scarsità di protezioni in loco. Difatti su L5 erano indicati 5/6 ch ma in realtà ce n’erano 2, e uno era un minibong (o baby angle)  :wacko:   (chiodi di cui ho smesso di fidarmi).
    Per trovare S3 ho dovuto passato in rassegna tutta la placca da dx a sx, era nascosta sopra la cengia a forma di pista da bob.
    L7 spaziale, L8 molto bello peccato per i fix di panpepato, L11 se l’è tirato il Casu, che con un bel pelo ha piantato un paio di chiodi ed è uscito sul marcio della cengia senza ucciderci con i sassi smossi.
    Molto più rilassante la parte finale del camino-fessura. ben più chiodata e pulita.

    Sicuramente anche questa via meriterebbe più ripetizioni e magari qualche chiodo in più non farebbe male, intanto noi ne abbiamo lasciati 4

     

    fra poco metto qualche foto e la relazione nostra con aggiornamenti

     

    • Questo topic è stato modificato 3 mesi, 3 settimane fa da .
    #53013
    greg.ped
    Partecipante

    Attacco viaattacco via

    #53014
    greg.ped
    Partecipante

    il fessurone

     

    #53015
    greg.ped
    Partecipante

    in vetta e con il sole negli occhi

    #53016
    greg.ped
    Partecipante

    seconda lunghezza

    #53017
    greg.ped
    Partecipante

    Casucci che parte su L11 inconsapevole di ciò che avrebbe trovato sopra

    #53019
    greg.ped
    Partecipante

    Relazione

     

    L1: 55m IV,III. Superare in prossimità del chiodo il gradone, poi per terreno facile in asc dx prima per rampe erbose poi per costola fin sotto al muro con la fessura erbosa ed il grosso diedro, si sosta a sx. (1ch)

    L2: 50m V, IV. Non salire verso sx , prendere invece evidente fessura erbosa asc dx fin dove viene chiusa da un piccolo tettino. Deviare a sx per fessura accennata sotto un lungo ma piccolo tetto in direzione del grosso diedro. Prima di arrivare al grosso diedro forzare dritti per accedere a comodo terrazzo. Dx su facile diedro e ancora a dx fino a sosta smartellata di pan pepato. (0 ch)

    L3: 60m IV, III .Dritti fino a ingresso della gola, prima di entrare nella gola forzare a sx e accedere a placca, traversarla in orizzontale per quasi 35m fino a evidente pilastrino , da lì leggermente asc dx fino ad accedere a cengia rocciosa a forma di pista da bob. Sosta su due ch uniti da cordone.

    L4: 50m IV.  Facile, dritti sopra sosta, puntare a evidente camino, in cima sosta a dx su spuntone. (1ch sopra la sosta)

    L5: 45m III, V+, IV. Puntare al diedro fessurato che taglia gli strapiombi, accedervi per breve muretto tecnico fino a 2 ch vicini, dove con passo deciso si supera un gradone che da accesso ad una breve sezione simil-camino. Superata si procede per terreno facile fino in sosta, sosta 3 ch uniti da cordone. (2 ch.)

    L6: 45m II, III. Puntare alla grossa fessura. dalla sosta prima a dx poi dritti per facile. (Presenti numerosi fix di panpepato che in questo tiro si sovrappone. Alcune smartellate.)

    L7: 50m V sostenuto passi V+. Fessura, poi uscire a dx e rientrare a sx su sosta di panpepato. (3ch)

    L8: 40m IV, V. Seguire la fessura erbosa sopra la sosta, poi uscire a dx per bellissimi passi in placca (deturpati da fix di panpepato) fino a sosta sempre di panpepato.

    L9: 55m IV+. Sopra la sosta poi asc. sx. usciti non si entra nel canalone ma si sta sulla costola, sosta da attrezzare a ch. (fix di panpepato nella prima parte, dopo nulla)

    L10: 50m III poi IV+. Entrare nel canale di sx. Proseguire per sfasciumi fino in cima al pilastrino, puntare a evidente fessura con sotto paleo arrivandoci da sx. Non andare alla fessura ma girarla verso destra e per trovare un ch dove si attrezza la sosta (nessuna protezione in loco)

    L11: 60m V+ precario. Prima dritti sopra la sosta poi a sx e di nuovo dritti fino ad accedere a sporca terrazza, interessata dal massiccio distacco avvenuto nel 2013, qui ci si trova sulla cengia della via della fessura obliqua. Qua non vi è modo di fare una sosta sicura; quindi, bisogna traversare verso dx su cengia per svariati metri, rendendo l’uscita del tiro a rischio pendolo per il secondo. Abbiamo lasciato un ch per fare sosta (3ch lungo la parte verticale del tiro, 1ch in sosta)

    parte in comune con la via della fessura obliqua.

    L12: 45m III, un passo IV. traversare a dx, entrare in canale/camino (ch) e seguirlo fin dove riapre, stare a sx e sostare su grosso ch. (1ch)

    L13: 50m III. Stare a sinistra per pendio erboso con radi tratti più verticali. Poi rientrare a dx per accedere al camino del tiro successivo (3ch, sosta su 2 ch)

    L14: 70m IV passi di V. Dx fino a reperire il camino, salirlo interamente stando a volte fuori da esso. Una volta finito il camino procedere prima a sx poi rientrare a dx per sostare su spit artigianale e chiodo nascosto a dx. (svariati chiodi, 2 soste intermedie, di cui una marcia)

    L15: 30 m III/IV. Per muretto fetido si esce in cresta. (nessuna protezione)

    #53020
    alberto
    Partecipante

    via che ho ripetuto diversi anni fa, prima della frana. A casa dovrei avere la relazione originale che mi diede Andrea Marchetti.

    #53021
    alberto
    Partecipante

    noi si andò ad uscire per la parete finale della Diretta dei Piasani (Biagi-Nerli-Zucconi) venendo fuori una bella ed impegnativa combinazione

    #53022
    greg.ped
    Partecipante

    A proposito, tutti (o quasi) i chiodi di questa tipologia li ha piantati mio babbo, quando ancora arrampicava, prima della mia nascita. Sono le ‘zeppole’ da muratori, penso le usasse mio nonno a lavoro per fissare i ponteggi alle case, ma dovrei informarmi meglio.

    Ogni chiodo pesa più di 3 etti ed è lungo circa 25cm. In capanna ne ho una decina, magari comincio a portarli nei prossimi giri sulla nord.

    #53023
    greg.ped
    Partecipante

    Questo ad esempio segna la partenza della via della gola. La foto prima è dei tiri finali della fessura obliqua

    #53024
    alberto
    Partecipante

    Se ne trovano, ci vorrà una bella mazzetta per piantarli.

     

    A proposito di chiodi artigianali, sul comodo terrazzo di sosta sopra lo strapiombo della Superforato, dove in apertura bivaccammo, ne piantai uno fatto da mio babbo con un robusto  tondino di ferro per gettate di calcestruzzo. E’ sicuramente sempre li.

    #53025
    warthog
    Partecipante

    la mia ripetizione potrebbe risalire al 2007 e non escludo che alcuni chiodi siano anche fuorusciti a causa dei movimenti sismici, altri più realisticamente saranno stati inghiottiti dalla vegetazione. Di sicuro al tempo risultava una via piuttosto chiodata, ricordo come inquietante la parte comune alla via della Gola. In merito all’idea di utilizzare le zeppe da muratore in parete siamo alpinisti liberi in libero paese ma se posso dire la mia eviterei. Non vedo una differenza etica sostanziale tra una targhetta di pochi centimentri con un nome e una barra da mezzo kg, a livello estetico forse è anche più aggraziata la prima

    #53026
    alberto
    Partecipante

    Le barre da muratore usate come chiodi artiginali sono testimoni di storie di altri tempi.

    Le targhette rivettate sulla roccia, che segnano gli attacchi  sono sicuramente più aggraziate, ma tolgono valore alpinistico alle vie. Cercare l’attacco di una via fa parte dell’esperienza che l’arrampicatore dovrebbe vivere , come la scalata e la successiva discesa. Se invece vogliamo trasformare l’alpinismo in turismo alpino allora vanno bene.

    #53027
    warthog
    Partecipante

    E come testimoni di altri tempi lasciamole nel capanno degli attrezzi dell’orto

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