Stiamo infine predisponendo una forte riduzione del numero di componenti dei direttivi dei parchi regionali». Lassessore ai parchi richia ma il piano d’azione della giunta regionale. «In Toscana precisa Betti abbiamo 3 parchi nazionali, 3 regionali e altrettanti provinciali, 41 riserve naturali e 52 aree naturali protette di interesse locale, cioè un sistema che ci ha permesso di conservare e valorizzare la biodiversità.
Non stiamo parlando di un museo, ma di uno vero e proprio libro a cielo aperto, che ci mantiene a contatto con la natura. Nelle aree naturali protette di interesse locale gli aspetti turistici ed economici sono importanti, ma la tutela deve essere centrale. Pensiamo quindi a requisiti strutturali minimi, regolamentando anche la questione della caccia. Oggi, a tredici anni di distanza dalla legge regionale 49 del 1995 sulle aree protette, abbiamo la necessità di aggiornarla, per mantenerla allaltezza dei buoni risultati che ci ha permesso di raggiungere fin qui».
La nuova disciplina regionale tende a precisare nuove regole per la gestione e lampliamento del sistema regionale delle aree protette. Vuole snellire le procedure e produrre un risparmio economico nella conduzione dei parchi. Infine mira a introdurre un nuovo sistema di divieti (come quello di apertura di cave, di realizzazione di nuove infrastrutture non necessarie) che ne tuteli gli interessi naturalistici, favorendo il ricorso alla bioarchitettura, alle fonti di energia rinnovabile, allingegneria naturalistica. Ogni anno la Regione destina 4 milioni di euro alla gestione dei tre parchi regionali, mentre per lintero sistema delle aree protette la cifra complessiva annua finalizzata agli investimenti per la tutela e la riqualificazione ambientale è di 2 milioni di euro.