|
Quella selva di antenne che emerge dalla vetta del Monte Serra è stata sicuramente vista da tutti: io, però, ho deciso di andare a darci un’occhiata anche perché ero stimolato dal fatto che da lassù si potesse godere di un bel panorama e devo dire che non sono rimasto deluso. Il Monte Serra fa parte della catena dei Monti Pisani, nome sotto il quale viene indicato il gruppo montuoso situato a nord – est di Pisa, fra la valle dell’Arno e l’alveo dell’ ex lago di Bientina, che gli studiosi ritengono essere una delle conformazioni montuose più antiche d’Italia, una delle poche “isole” del periodo pliocenico, quando le acque ricoprivano gran parte dell’Italia centrale. La sua formazione sarebbe avvenuta in epoca perno – carbonifera, con una prima fase di sollevamento seguita da un’altra di sprofondamento. |
|
Tali fenomeni spiegherebbero anche il perché di alcuni pendici rapide e strapiombanti sulla piana. La catena montuosa estendendosi da NO a SE per una lunghezza di 20 km ed una larghezza di 10, crea come un ventaglio dal cui bordo emergono: Monte Faeta (831 m.), Spuntone di S. Allago (870 m.), Monte Serra (917 m.), Monte Pruno (876 m.) ed il caratteristico Monte Verruca (537 m.), il quale ultimo ha dato il nome ad un tipo di roccia, detta verrucana, che caratterizza il complesso dei Monti Pisani. Nel versante sud, circondata da folti boschi e solcata da torrenti, si ha l’ampia Val Calcesana detta anche Val Graziosa. Sembra che questi monti siano stati abitati, ancora prima degli etruschi, da apuani e liguri dal momento che erano provvisti di tutto ciò che di meglio la natura potesse offrire: acqua, boschi, clima temperato. |
|
Agli etruschi si sostituirono i romani che, come i predecessori, utilizzavano la pietra calcarea dei Monti Pisani per farne calcina che, giungendo al mare via Arno, veniva poi inviata in tutte le parti del Mediterraneo. Agli albori del cristianesimo la zona venne individuata come luogo ideale per il ritiro e la preghiera: ciò diede il via alla costruzione in loco di numerose chiese, oratori, pievi fino alla grande Certosa di Calci. Il borgo principale, Calci, passò sotto l’influenza della vicina e potente Pisa, seguendone le sorti: nel 1503 la caduta della Verruca in mano ai fiorentini rappresentò per Pisa il colpo di grazia, preludio del definitivo assoggettamento ai Medici. Per l’area intorno a Calci ebbe inizio un periodo di tranquillità che le permise di diventarle la Val Graziosa, dove erano in funzione cento fra opifici e frantoi. * Notizie tratte da “A piedi in Toscana: volume 1” di Antonio Arrighi e Roberto Pratesi Edizioni Iter. |
|
Itinerario – La zona della vetta del Monte Serra la si può raggiungere sia da Calci sia da Cascine di Buti seguendo le indicazioni stradali: più precisamente con l’autovettura si può giungere in località Colle di Prato di Calci (801 m.), frequentata mèta turistica dove si trovano un’area attrezzata e due ristoranti. Da qui basta seguire la strada privata che conduce agli impianti RAI – TV: in circa 30 minuti di cammino si giunge tranquillamente sulla vetta del Monte Serra che, come è facile immaginare, pullula di antenne radio televisive, di ogni forma e dimensione. Conviene quindi stare pochi minuti in zona perché se è vero che le scariche elettromagnetiche fanno male qui c’è veramente da buscare un “malanno”! |
|
Comunque fra la vegetazione si riesce a vedere il panorama che è veramente eccellente: per vedere meglio, però, si ci si può spostare un poco più in basso, nella zona dove si trova l’elicottero del servizio antincendio perché da questo luogo non si hanno ostacoli come alberi o altro a impedire la visuale. Come detto il panorama è bellissimo: Pisa con tutti i suoi celebri monumenti si stende ai piedi della montagna mentre le isole appaiano in lontananza sul mare, naturalmente con la Corsica bene in vista. Anzi gli elicotteristi del servizio antincendio mi hanno detto che nei giorni di cielo terso e temperatura fredda lo sguardo si può spingere fino alle coste della Spagna! E amanti come siamo di Dante e della sua Divina Commedia non possiamo fare a meno di ricordare i versi con i quali il sommo poeta ci ricorda il Monte Serra: Inferno canto XXXIII vv. 28 – 30 “Questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il lupo e’ lumicini al monte / per che i Pisan veder Lucca non ponno.” Dal Dizionario Corografico della Toscana scritto dal cav.Repetti apprendiamo alcune notizie sul Monte Serra (allora chiamato Monte Pisano): questo dizionario è stato pubblicato nel 1855 e tratta della nostra regione e di tutti i suoi luoghi, fiumi, montagne, ecc. in rigoroso ordine alfabetico e con grande approfondimento. Il linguaggio è quello di 150 anni fa (siamo ancora nel Granducato di Toscana) ma affascina ancora oggi. |
|
Monte Pisano, Monti Pisani o Monte di san Giuliano, fra la Valle del Serchio, il Val d’Arno pisano ed il lago di Bientina nel Val d’Arno superiore – Cotesta piccola giogana interposta fra Lucca e Pisa stendesi nella direzione da maestro a scirocco- levante, a partire dalla sponda sinistra del Serchio fino alla base dei monti di Buti sopra Bientina, fra il gr. 28° 4’ 8” longitudinale ed il gr. 43° 41’ e 43° 49’ latitudinale. Ond’è che cotesta umile, ma importante montuosità non si limita al solo monte “per cui i Pisan veder Lucca non ponno” a quella porzione cioè più vicina al Serchio per dove passa la regia strada postale e la nuova focomotrice per Ripafratta, monte che propriamente si appella di S. Giuliano da una chiesola sul quel giogo esistita, da cui hanno nome anche i vicini Bagni che poi lo danno ad una comunità del Monte Pisano e sue pendici meridionali, mentre salgono fino alla cresta del Monte Pisano dalla parte del Val d’Arno non meno di 5 comunità, cioè dei Bagni di S. Giuliano, di Pisa, di Vico Pisano e dal lato settentrionale le comunità di Lucca e di Capannoni. |
|
La strada maestra forse la più antica e la più breve fra Lucca e Pisa è quella che varca il giogo più depresso e più occidentale fra le Terme di S. Giuliano e la chiesa di S. Maria del Giudice nella comunità di Lucca. Le maggiori prominenze di questo monte sono quelle del Monte Serra fra la comunità di Capannoni e quella di Vico Pisano, la quale si alza circa 2819 piedi sopra il livello del mare Mediterraneo: il Monte Faeta nella comunità di Lucca, trovato ad una altezza di 2549 piedi; e la Verruca nella comunità di Vico Pisano, la cui cima non è più di piedi 1657 sopra il livello del mare. Ristoranti: |