Il Castello di Castiglione del Terziere


Il Castello da un’antica stampa

Sorge il paese attorno all’antico maniero, su una collina alla falde del monte Barca, nell’Appennino Tosco-Emiliano, a circa 335 metri sul livello del Mare. Dalla sommità della torre del Castello si domina la valle del Magra con la via Francigena verso il piacentino. Zona con una coltivazione varia, predominano i vigneti e gli oliveti.
IL CASTELLO DEL TERZIERE
L’importanza storica del Castello è notevole, sia per l’antichità delle origini, sia per le funzioni esercitate nel corso dei secoli. Le origini risalgono al periodo che va dal tardo antico all’alto medioevo, e sono testimoniate da elementi murari e tipologici riferibili al VI – VII secolo. Anticamente Castiglione era detto "dei Corbellari" dal nome di una consorteria minore alla quale gli Estensi avevano sub-infeudato il territorio.


La Torre di Levante

L’attributo "del Terziere" deriva a Castiglione nel 1275 per essere compreso nella "terza parte" dei domini toccati in eredità feudale al Marchese Alberto Malaspina di Filattiera, ramo dello spino fiorito. La sua storia è corsa monotona nei secoli bui per accendersi ed illuminare tutta la valle come sede del Capitanato di giustizia fiorentino dal 1451 in poi. Per oltre trecento anni, lo Jus fiorentino é stato amministrato, in Lunigiana, nel castello di Castiglione del Terziere e di Fivizzano. Attraverso i due capitanati di giustizia, accanto al diritto, l’Umanesimo fiorentino è filtrato e si è diffuso in tutta la regione. Strettamente collegati al Castello sono i nomi di alcuni grandi condottieri: Castruccio Castracani, vicario dell’impero (1320). Condottiero e capo ghibellino, della nobile famiglia degli Antelminelli di Lucca, 1281-1328.


Interno del Castello:
camino del Capitano

Lottò a lungo contro Spinetta Malaspina il Grande (1282-1352), del ramo di Verrucola e Fivizzano, governatore di Verona e restauratore delle fortune della famiglia. Franceschino Malaspina, detto il soldato, del feudo di Mulazzo, ospitò Dante Alighieri che trattò per lui la pace col Vescovo di Luni. Sembra sia stato proprietario del castello di Corvarola. Niccolò Piccinino, capitano di ventura (1380-1444) al servizio dei fiorentini. Francesco Sforza, condottiero e mecenate (1495-1535), quasi sempre in guerra, al servizio del fratello Alessandro I. Anticamente Castiglione era detto dei Corbellari dal nome di una consorteria minore alla quale gli Estensi avevano sub-infeudato il territorio, poi del Terziere. La decadenza del castello inizia nella seconda metà del XVIII secolo.


Un dettaglio della ristrutturazione

Ridotto a casa colonica, nel 1969 un privato acquista i ruderi ed interviene con poderosi lavori di consolidamento, ristrutturazione e restauro. Oggi, Loris Jacopo Bononi, ha ridato all’antico palatio di residentia la funzione civile e moderna di contenitore documentario, aperto per la secolare cultura di Lunigiana. Nel castello hanno sede il Centro di Studi umanistici Niccolò V e la Libera Cattedra di Filologia e Polifonia Vocale, che intendono inserire la Lunigiana nel panorama culturale europeo. L’archivio e la biblioteca rivestono una notevole importanza, in particolare per la storia di Lunigiana e per la letteratura italiana. Restituito al patrimonio storico e artistico, il castello di Castiglione del Terziere è oggi uno dei monumenti più insigni dell’Umanesimo italiano. (da il Castello di Castiglione del Terziere, testi di Stefano Milano; Silvania Editoriale).