|
La Calvana è una gruppo montuoso che si stacca dalla catena appenninica presso Poggio ai Prati e corre verso sud per circa 25 km. in direzione della città di Prato: raggiunge la sua massima altitudine con il Monte Maggiore (m. 916) ed è caratterizzata da grande carsismo, scarsa vegetazione, rocce, dirupi, macchie fittissime ed impenetrabili. La Calvana è un nome che balza agli onori della cronaca, sui giornali ed in televisione, solamente quando c’è in atto il rapimento di qualche persona: qui sono stati tenuti prigionieri, in anfratti e macchie impenetrabili, diversi rapiti fra i quali anche Soffiantini; lo si può definire come il regno dei pastori sardi, ma sono anche montagne molto belle per fare trekking. L’itinerario che andiamo a proporre ha inizio dalla località “Case Bifolchi” (m. 352), dove va parcheggiata l’auto: si tratta di una grande e vecchia casa colonica, di cui una parte è in fase di ristrutturazione, raggiungibile dalla città di Prato. Infatti dal centro di Prato, usciti da Porta Mercatale, si seguono Via Gobetti e Via Cadorna, poi, incrociata Via Benelli, la si attraversa per prendere Via Diaz: si giunge, così, al Convento dei Cappuccini, si oltrepassa la salita dei Cappuccini e si prende, subito dopo, a sinistra una stretta ed erta strada asfaltata che ci conduce a Case Bifolchi. |
|
Da qui prendiamo il sentiero di sinistra che, ben segnato, ci porta in breve tempo a Casa Bastone, grossa casa colonica ristrutturata, posta in felice posizione panoramica ed usata come rifugio dalla sezione dipendenti della Cassa di Risparmio di Prato, affiliata al CAI di Prato. Dopo aver ammirato il panorama andiamo ora a destra ed in breve giungiamo ad una sella a quota 521, posta fra le due piccole sommità di Poggio Pianerottolo (m. 521) e di Poggio Camerella (m. 539): qui incrociamo il sentiero n. 20 che dalla località de La Querce conduce fino al crinale appenninico di Poggio ai Prati con un lungo itinerario che percorre tutta la dorsale calcarea della Calvana. Appena incrociato questo sentiero lo seguiamo a sinistra e, salendo rapidamente per l’ampia cresta, giungiamo in poco tempo alla vetta del Monte Retaia (m. 753), completamente privo di alberi, contraddistinto da una croce posta sopra un basamento e con un panorama grandioso: lo sguardo può spaziare su tutta la pianura pratese, fiorentina e pistoiese ed è veramente impressionante il numero di costruzioni ed edifici che si possono osservare, una immagine che ha dell’incredibile. |
|
Addirittura si può definire il panorama che si osserva da questo monte come uno dei più ampi di cui si possa godere in Toscana, con lo sguardo che spazia, oltre la pianura, sull’Appennino, il Montalbano, il Pratomagno. Si prosegue poi sempre in salita seguendo ancora il sentiero n. 20, talora incontrando (come è successo a me) greggi di pecore senza pastori, ma custodite solo da cani, mucche e cavalli allo stato brado, attraversando una vegetazione scarsa e poverissima, con rarissimi alberi, fino a giungere a Poggio Cocolla (807 m.). Qui, un poco a sinistra, verso nord sul versante Bisenzio, in un avvallamento circondato da alcuni massi, si trova l’ingresso della “Spelonca delle Pille” vasta cavità carsica con due successive caverne: la prima assai ampia, introduce ad una seconda, più piccola, dove si trova una sorgente con intorno alcune belle stalattiti, molte delle quali, purtroppo, spezzate e anche asportate. Lasciato Poggio Cocolla ci dirigiamo ora in falsopiano verso la vetta del Monte Cantagrilli (m. 818), mèta finale del nostri itinerario dove arriviamo 2,5 h. dopo aver lasciato Case Bifolchi: questa è la cima più alta della Calvana meridionale contraddistinta da una croce posta su un cippo e che ci offre un panorama vastissimo, quasi circolare, con l’autostrada del Sole che scorre ai piedi. |
|
Chi percorre questa autostrada se alza lo sguardo può senz’altro notare la croce posta su un basamento proprio sul lato del monte che guarda questo versante. Lo sguardo si spinge verso l’Appennino, il Pratomagno, il Montalbano e le Apuane che ci appaiono meravigliose come sempre. La zona circostante il Monte Cantagrilli presenta moltissimi esempi di carsismo: una vasta dolina circolare è posta 75 m. poco sotto la vetta verso nord – ovest e numerosi sono gli ingressi di grotte, dalla “Buca dell’Orso” (quota 740 dislivello 15 m. lunghezza 35 m.) alla “Buca di Case Castello (quota 800 dislivello 15 m. lunghezza 35 m.) alla “Grotta di Cucci” alla “Speloncaccia” caratterizzata da una grande dolina di crollo (quota 700 m. dislivello 25 m. lunghezza 35 m.). Dopo aver ammirato il panorama e i più audaci anche qualche grotta, è ora possibile fare ritorno a case Bifolchi verso la quale arriveremo dopo 2 h. per un itinerario totale di 4,5 h. |