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La lizza del Balzone si trova nel selvaggio vallone della Canalonga, raggiungibile dalla strada che, in Lunigiana, da Monzone conduce a Vinca: ma come si raggiunge Vinca? Anzitutto è necessario percorrere l’autostrada della Cisa uscendo al casello di Aulla, per poi prendere la statale 63 del Passo del Cerreto; dopo aver percorso questa strada per circa 12 km. incontriamo un bivio presso cui bisogna svoltare a destra sulla statale 445 in direzione Castelnuovo Garfagnana, Lucca, che si percor-re per altri 3,5 km. per poi svoltare a destra verso Gragnola, attraversare questo paese dirigendoci verso Equi-Terme, Monzone. Giunti a quest’ultimo paese si prende la strada per Vinca e dopo averla percorsa per circa 4 km. si parcheggia l’auto proprio nel punto in cui la strada lascia il fondovalle prima di salire al paese con una serie di tornanti in corrispondenza di un ponte di legno che si trova sulla destra ad attraversare il torrente Lucido di Vinca. |
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Questa zona era un tempo importantissima per l’estrazione del marmo del bacino del Sagro: prima che all’inizio degli anni Sessanta fosse costruita la carrozzabile che da Carrara conduce a Campocecina e che ha spostato verso Carrara tutte le attività estrattive relative a questo bacino tutto il marmo estratto dal Sagro passava di qui. Infatti fino ad allora i blocchi di marmo venivano caricati, insieme agli autocarri, su una grandiosa teleferica costruita nel 1907 (vedi foto) che dall’erta parete del Balzone (ripida parete affacciata sul vallone della Canalonga) li trasportava 600 m. più in basso nella valle di Vinca: era un impianto grandioso, capace di trasportare solo 7 tonnellate di carico mentre i carichi maggiori venivano trasportati lungo la via di lizza che è, poi, la méta del nostro itinerario; nel 1930 l’intera struttura fu ammodernata e la portata aumentò a venti tonnellate. La stazione di partenza della teleferica è ancora visibile così come lo scivolo costruito sui bordi della parete: costituiscono un’opera mirabile di tecnica ed audacia. |
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Come già detto, prima che fosse costruita la teleferica, i blocchi di marmo venivano calati lungo una va di lizza scavata nella roccia lungo la parete del Balzone con pendenze impressionanti, che in alcuni punti arrivano anche al cento per cento: mentre nella parte inferiore la lizza in certi tratti è scomparsa o deteriorata, la parte superiore è ancora integra ed è veramente affascinante. Parcheggiata l’auto lungo la strada (quota 420) si attraversa il ponte di legno sul Lucido di Vinca e si sale lungo una strada di cava che ci conduce dentro il selvaggio vallone della Canalonga, racchiuso tra la parete del Balzone e la parete della Torre di Monzone: al termine della strada la via di lizza in alcuni punti è scomparsa, ma è impossibile sbagliarsi in quanto il percorso è ben evidenziato da segni di vernice rossa sicuramente messi di recente in quanto io vi ero già venuto due anni fa e non ce n’era traccia tanto che il sentiero era molto difficile da identificare. |
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Si sale nel bosco seguendo i segnali rossi, si attraversano due canali (prestare attenzione) e si giunge in circa 1 h. alla base della parete del Balzone dove ha inizio la lizza scavata nella roccia: devo dire che l’attacco alla lizza è il tratto più difficile di tutto il percorso per cui bisogna stare attenti e salire con cautela aiutandosi con le mani. La salita è molto ripida ma la via di lizza è ampia per cui non ci sono problemi tranne quando si entra in un canalone dove si trova un piccolo tratto di lizza che è franato: in questo punto, che è quello di massima pendenza dell’intera lizza, ci può essere di aiuto un cavo di ferro che corre ancorato alla parete, cavo da sfruttare soprattutto al ritorno in quanto qui la lizza è molto scivolosa a causa dell’acqua che gronda continuamente dalla parete. E’ sconsigliato fare il percorso nel periodo invernale in quanto il canale non è mai esposto al sole per cui questo tratto sarà sicuramente ghiacciato. |
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Passato il canalone si sbuca a quota 960 sulla marmifera che conduce a Foce di Pianza, in una piccola vallata ricca di faggi: la si percorre per circa 1 km. per andare poi a sinistra non appena incontriamo l’altra marmifera che da Foce di Pianza conduce al Balzone, la si percorre per circa 10 minuti fino ad arrivare a quota 1071 sull’orlo della parete del Balzone; sono trascorse circa 2 h. da quando abbiamo lasciato l’auto vicino al ponte di legno sul Lucido di Vinca. Qui incontriamo subito una piccola fonte posta di fianco all’edificio che fungeva da stazione di partenza per la teleferica, edificio che è assai cadente ed è un vero peccato perché conserva ancora macchinari dell’epoca: il posto, però, è veramente affascinante con grandi prati immersi fra boschi di faggi e con lo sfondo della meravigliosa visione della selvaggia valle della Canalonga. |
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Dell’antica teleferica che fino a quarant’anni fa trasportava i marmi dal Balzone alla valle di Vinca (addirittura la campata maggiore era di ben 650 m.) si può vedere, oltre alla stazione di partenza, lo scivolo scolpito sul bordo della parete e, per chi ne avesse voglia, proseguendo verso Foce di Pianza e andando a destra prima di Case Walton, si può giungere ad un punto panoramico eccellente, una terrazza a strapiombo sulla valle dalla quale si ha una visione perfetta della Canalonga; qui era posizionata la teleferica si servizio alla grande teleferica. Dopo aver sostato al Balzone possiamo fare il percorso di ritorno fino al luogo dove abbiamo parcheggiato l’auto in circa 1,5 h. di cammino, per un tempo totale di tutta l’escursione di 3,5 h.: come già detto, è necessario prestare un po’ di attenzione nella parte iniziale della lizza, quando è incassata in un canalone molto umido e con un tratto franato, per cui è bene servirsi del cavo di ferro ancorato alla parete. |
Gli scivoli di partenza della teleferica